Il caporedattore de “Il Mattino”:
“Terzo pareggio consecutivo, il Napoli ha chiuso così a Udine il mese di febbraio, in cui ha raccolto una sola vittoria. Due palle gol per Hamsik e una per Cavani, che da un mese non segna. La pressione esercitata nel finale – dentro anche Pandev – non ha prodotto l’effetto sperato e gli azzurri si sono assestati a sei punti dalla Juve alla vigilia del match scudetto di venerdì. Un altro pareggio e niente gol (cinque gare a secco, comprese le due in Europa League contro i ceki del Viktoria), però qualche segnale incoraggiante dal Friuli è arrivato, a cominciare dal pressing alto visto nel primo tempo e dalla compattezza difensiva. Mazzarri si è lamentato per il rigore non concesso nel primo tempo su Cavani: era netto il calcio al Matador non fischiato dall’arbitro Damato, che tre anni fa ne combinò di tutti i colori in quello stesso stadio. A questo proposito, è necessaria la designazione di un arbitro che non abbia “precedenti” per il big match al San Paolo: ad esempio, Rizzoli ha la macchia di un’insufficiente assistenza a Mazzoleni nella sfida Juve-Napoli di Supercoppa a Pechino.
A Udine è stata fallita un’eccellente chance perché i bianconeri non sono più quelli di un anno fa: hanno perso smalto e campioni, soprattutto Di Natale avverte il peso degli anni (36) e ieri si è limitato a un paio di tiracci. Non si è acceso neanche l’altro bomber, Cavani, sempre capocannoniere del campionato anche se non segna dal 27 gennaio. Per lui e per il Napoli c’è venerdì sera la grande chance del rilancio: la vittoria sulla Juve consentirebbe agli azzurri di dimezzare il distacco dal primo posto e di giocarsela nelle ultime undici giornate. Ma serve qualcosa in più rispetto a quanto si è visto nelle ultime settimane, anzitutto una squadra più efficace in attacco: non basta abbondare con le punte se i movimenti non sono ragionati”.
La Redazione
P.S.
