La dura legge del turn over stavolta viene imposta dall’alto e quando ancora il campionato non ha emesso il primo vagito e già il momento di infilarsi una copertina a tutto campo e di pensare come coprire, dove coprire l’emergenza: fuori Pandev per due settimane, da copione regolamentare, e pure Zuniga e Mazzarri (ma per una), ma lo stupore – alla lettura del comunicato ufficiale – viene scatenata dalle due giornate a Dossena, un colpo d’ascia sulla corsia di sinistra che costringe ad intervenire in maniera radicale su quella fascia e tornare al passato. Il Napoli di Palermo cambia e per forza ma l’organico consente a Mazzarri di osservare dalla tribuna della «Favorita» una squadra ritoccata sulla corsia di sinistra e tra le linee in maniera adeguata: l’esterno mancino diventerà per l’occasione Salvatore Aronica, che al «Barbera» può giocare il personalissimo derby in un ruolo ricoperto per anni e mandato a memoria, una garanzia per conoscenza diretta dello spartito. Ma poi bisogna pure cominciare a studiare le varie opzioni tra le linee e gli allenamenti a questo servono: alle spalle di Cavani, le alternative non mancano, ma andrà verificata intanto la strategia tattica, perché oguno ha caratteristiche diverse dall’altro.
Insigne, per cominciare, è in grado di garantire la vocazione offensiva e comunque sembra la prima scelta, avendo le capacità tecnico-tattiche eutili per riprodurre in maniera assai verosimile il lavoro richiesto a Pandev. Altrimenti, volendo mutare l’atteggiamento: Hamsik a sostegno del matador, con Dzemaili a centrocampo, o viceversa, e sarebbe comunque una maniera assai naturale per rifare il Napoli senza farlo discostare più di tanto da se stesso. Ma poi c’è anche Gargano, volendo. O Vargas. L’unica certezza è la rivoluzione. Obbligata.
Ecco come il Napoli potrebbe scendere in campo contro i rosanero:
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
