L’hanno reinstallata e di nuovo rimossa e vandalizzata. È il destino della lapide dedicata a Ciro Esposito, lungo le carreggiate di Tor di Quinto a Roma, nel punto in cui il tifoso azzurro rimase vittima di una sparatoria il 3 maggio del 2014, prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. È quanto si legge in un comunicato stampa diffuso dall’associazione Ciro Vive.
Nei giorni scorsi la targa di marmo che un tifoso aveva sistemato in quel punto del viale era stata ricoperta in segno di sfregio con vernice rossa. Rimossa, si era poi scoperto che era solo stata presa dai tifosi per rimetterla a posto. Ma non appena la lapide con una poesia dedicata a Ciro è tornata a Tor di Quinto qualcuno l’ha di nuovo mandata in frantumi. Da qui l’appello ai tifosi di Antonella Leardi, mamma di Ciro Esposito, che dichiara: «Evitiamo altro odio e violenza. Non bisogna fare di tutta un’erba un fascio. Non voglio che il nome di mio figlio venga ulteriormente oltraggiato e scempiato».
Mamma Antonella ha chiesto infatti a chi è stato l’ideatore della poesia e della lapide, il tifoso del Verona Marco Dibbi, ai tifosi del Napoli, ai laziali e a tanti altri rappresentanti di altre tifoserie, che «la lapide venga apposta a piazza Ciro Esposito a Scampia, onde evitare ulteriori atti vandalici. Certo l’amarezza è tanta, ma il nome di Ciro è già stato infangato abbastanza. Il dolore è già tantissimo e nessuno potrà ridarci indietro nostro figlio».
Fonte: IlMattino.it
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