“Facciamo il contrario qui: Callejon da Madrid viene a Napoli e io vengo a Madrid”, è questo uno dei commenti più significativi nell’atmosfera prepartita del Club Napoli Madrid. Guidati da Andrea, i tifosi si radunano insieme per seguire le partite degli azzurri in tv e vivere insieme delle appassionanti trasferte. A tavola si parla delle emozioni della finale di Coppa Italia di due anni fa, segno di quanto sia forte la voglia di alzare a maggio nuovamente un trofeo. La serata inizia bene, la Fiorentina pareggia a Parma e il Napoli ha l’occasione per allungare sulla quarta. C’è entusiasmo ed ottimismo, la sensazione di tutti i tifosi azzurri nel cuore della capitale spagnola è che il Genoa non sia un avversario insormontabile. I primi squilli di Hamsik e Mertens verso la porta di Perin riscaldano l’ambiente, in attesa di esplodere al momento giusto. Ci pensa Gonzalo Higuain al 18′, El Pipita da Madrid stuzzica i ricordi dei supporters “blancos” e accende i cuori azzurri. Ormai non sembra più di essere in pub ma in un piccolo San Paolo esportato in Spagna; partono i cori e il clima diventa di festa. Konatè e Antonelli mettono un po’ di paura ai tifosi azzurri che vedono strani presagi e vogliono che si chiuda quanto prima la partita. Higuain e Mertens ci provano, le loro giocate sono accompagnate dagli applausi dei tifosi ma il 2-0 non arriva. Nell’intervallo ci si confronta sulla gara ma l’organizzazione pensa già all’arrivo del Napoli a Madrid. Non si tratta di Higuain e compagni ma della Primavera azzurra che domani alle 18 allo stadio “Alfredo Di Stefano” affronterà l’Under 19 del Real Madrid negli ottavi di finale della Youth League (seguite la diretta testuale su IamNaples.it). Qualcuno ha già il biglietto in tasca, il settore è la tribuna laterale; non mancheranno sicuramente vessilli e striscione del club. Il Napoli gestisce lo striminzito vantaggio e nel club Napoli Madrid si vedono i primi segnali di nervosismo. Vorrebbero gli azzurri arrembanti, in attacco, pronti ad ammazzare un Genoa che fa poco o nulla per arrivare al pareggio. All’84’ arriva la delusione; Calaiò disegna una traiettoria su punizione che s’insacca all’incrocio dei pali. La rabbia è tanta, i presagi della beffa erano nell’aria e neanche le scuse dell’amato arciere riescono a risollevare l’ambiente. “Ecco cosa succede quando non chiudi le partite”, si esclama nel club; “E’ un problema di mentalità”, dice Raffaella e sembra fare sintesi. A fine gara c’è poca voglia di parlare, non va via la delusione per aver gettato due punti. Il pensiero torna a mercoledì, quando uno spicchio d’azzurro sarà nella ciudad deportiva del Real Madrid. Dove si formano nuovi campioni, i supporters azzurri daranno la carica necessaria a Tutino e compagni per tentare l’impresa.
Dal nostro inviato a Madrid Ciro Troise
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