Anche se nessuno vuole sentirselo dire e quando accade tutti compiono gesti scaramantici d’ogni tipo, il Napoli è indiscutibilmente squadra da supersfide. Se poi sono di notte, meglio ancora. Lo raccontano le cifre, impressionanti. Le big come vitamina C. Notti di campionato: brividi e ricordi. Era ora. Il Napoli rincorre il secondo posto, cullato dalla bambagia del San Paolo. Roma, Fiorentina e Juventus e nel mezzo anche la sfida di ritorno con il Porto, le prossime avversarie in casa degli azzurri. Olè. Roba da brividi, ma fino a un certo punto. Da quando è tornato in serie A il Napoli ha affrontato quelle che sono le altre «cinque sorelle» del campionato per un totale di 32 volte a Fuorigrotta. Il bilancio è eccitante: 17 vittorie, 10 pareggi e appena cinque sconfitte (tre con la Roma, per essere subito crudi). Il Napoli rincorre il secondo posto: sei punti sono un semplice distacco in classifica e non un distacco strutturale dai giallorossi di Garcia. L’operazione aggancio è possibile, certo. Non ora però. Ripassare più avanti, magari a fine mese al termine del ciclo di ferro. Da domenica, per fortuna, le piccole e la loro maledizione (ma si fa per dire, perché chi è causa del sua male pianga se stesso) saranno dimenticate e si ripartirà con il top. Come piace agli azzurri di Benitez. D’altronde quest’anno è stata una marcia trionfale: Borussia Dortmund, Arsenal e Inter sono già cadute. L’atmosfera elettrica del San Paolo è per il Napoli sempre un balsamo, anche quando in panchina c’erano Reja e Mazzarri. Ricordi fausti capaci di scatenare gli amarcord di cui il tifoso napoletano spesso si nutre. Nella prima stagione in A della gestione De Laurentiis al San Paolo tutti pagarono dazio: tranne la Roma che vinse 2-0. Perse, con un gol di Zalayeta (2 marzo 2008), anche la superInter di Roberto Mancini che in quegli anni divorava rivali e campionati italiani. L’anno dopo, altro bis, sempre contro i nerazzurri che però in panchina avevano Mourinho (26 aprile 2009). Una festa. A segno sempre il panterone uruguaiano. Che notti, quelle notti contro le grandi d’Italia. Soprattutto quelle con la Juventus: quattro vittorie e due pareggi contro i bianconeri. Impressionante il 3-0 del 9 gennaio 2011: e come capita quando la storia si trasforma in leggenda, l’eroe in mito, Edinson Cavani firmò una tripletta e sbocciò il mistero del terzo gol segnato di tacco o di testa. Mistero mai chiarito neppure dopo cento replay. Meglio pensare alle grandi d’Italia, dunque, lasciando da parte Sassuolo, Livorno, Genoa e via dicendo. Napoli bello di notte. Sì, come la Deneuve lo era di giorno nel film di Bunuel. E allora, basta vedere anche il bottino dei gol: nelle 32 partite prese in considerazione, solo sei volte il Napoli è rimasto all’asciutto. Insomma, il San Paolo è un incubo discreto per chi viene qui con le stimmate della grande squadra. Né sa qualcosa anche la Roma che in Coppa Italia le ha prese pesantemente (3-0). L’apnea inizia tra tre giorni. Apnea vera, perché da qui al 30 marzo il Napoli disputerà 7 partite ufficiali. Una ogni tre giorni e mezzo: un tour deforce, per chi le giocherà e per chi dovrà seguirle.
Fonte: Il Mattino
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