Napoli straripante: vittoria larghissima a Verona, il sesto colpo in trasferta, stavolta con un peso veramente speciale perché la squadra di Mandorlini al Bentegodi le aveva vinte tutte, ben otto, cedendo solo nel derby con il Chievo. Tanti segnali positivi, primo su tutti il vantaggio ampliato a cinque punti sulla Fiorentina, quindi la distanza immutata da Roma e Juventus. La conferma di Mertens, l’azzurro più in palla di tutti, che sblocca il risultato con un colpo fenomenale. E il primo gol in campionato di Insigne, primo in assoluto di un giocatore italiano che arriva nell’ultimo turno del girone di andata. Il giorno del grande risveglio anche per l’altro italiano del gruppo di Rafa e cioè Maggio, finalmente perfetto nella difesa a quattro e decisivo anche in fase offensiva proprio con l’assist per il raddoppio di Insigne. L’ultimo sigillo è la rete di Dzemaili, quinta in campionato, una bella risposta personale in attesa dell’arrivo di un altro centrocampista per l’infortunio di Behrami. Una grande vittoria del Napoli su un campo ostico anche per le condizioni ambientali. Una superiorità netta: gli azzurri tengono duro nei primi venti minuti del primo tempo, prendono le misure all’avversario e poi colpiscono con il folletto belga chiudendo in vantaggio la prima frazione. E nel secondo tempo prendono nettamente il largo sfruttando al meglio gli spazi concessi dal Verona che sotto di un gol è costretto a scoprirsi. La solita conferma dal Bentegodi: l’altissimo potenziale dell’attacco del Napoli. E stavolta una bella prova dei difensori, Maggio e Albiol su tutti, con Rafael che non prende gol per la seconda partita consecutiva. I numeri sono tutti dalla parte del Napoli, già nel primo tempo. Gol, bellissimo, di Mertens, altri due interventi decisivi del Rafael veronese su Higuain e Callejon. E ancora due conclusioni del Pipita fuori di pochissimo. Partita intensa, dura, maschia: l’arbitro Doveri sceglie di non ammonire e così il match è all’inglese. Non c’è un attimo di tregua, grande intensità su ogni pallone. Il Verona parte forte, spingono soprattutto Romulo e Iturbe. I gialloblù giocano stretti e spingono forte nei primi venti minuti: la squadra di Benitez è brava a non disunirsi e a tenere gli spazi stretti grazie al lavoro di tutti in fase di rientro, a cominciare da Callejon. Soffre solo Inler a centrocampo, lo svizzero graziato due volte dall’arbitro per falli di mano, impreciso più volte nei passaggi. Fernandez con il passare dei minuti prende le misure a Toni e così la pressione del Verona non produce mai nessun reale pericolo per il Rafael napoletano. Il Napoli si scuote dopo 25 minuti e l’esempio parte da Higuain: impegna il portiere veronese e dà la palla a Mertens, quella che il belga trasforma in oro colato, terzo gol consecutivo nel 2014, quinto stagionale. Dopo il vantaggio la partita passa nelle mani del Napoli: gli azzurri guadagnano campo, prendono sempre più coraggio e si presentano minacciosi nell’area del Verona, grazie alla loro specialità migliore, le giocate con la palla a terra dei quattro elementi offensivi. Arrivano così almeno un paio di chances per il raddoppio, non concretizzate per un soffio. Nel secondo tempo prende sempre più forma la superiorità assoluta del Napoli. Il primo e unico squillo è di Toni. Poi è solo Napoli, un concerto di altissima qualità quello degli azzuri nella città dell’Arena. Difesa attenta e ribaltamenti di fronte velocissimi, tante palle gol. Pandev sbaglia due volte con il destro, poi al suo posto entra Insigne e mette in frigo il risultato. Segna anche Dzemaili. C’è solo Napoli, i tifosi veronesi schiumano rabbia e si moltiplicano gli insulti per i napoletani. Ma il cielo grigio sul Bentegodi diventa tutto e solo azzurro.
Fonte: Il Mattino
