Che quella del Dnipro non fosse una tifoseria particolarmente tranquilla lo avevamo capito. Adesso arriva anche l’ufficialità di un’inchiesta Uefa sul comportamento del club. Il massimo organo calcistico europea ha infatti messo sotto la lente di ingrandimento l’operato del club e delle frange più calde del suo tifo. In particolare si contestano una condotta scorretta in campo e sugli spalti, fuochi d’artificio, intemperanze dei supporters e poca sicurezza garantita ai tifosi e giocatori del Napoli. Ma, fatto più grave, anche l’esposizione di alcune bandiere recanti simboli razzisti.
Non lo sappiamo con precisione, ma molto probabilmente la bandiera menzionata è quella raffigurante l’emblema del Battaglione Azov, unità paramilitare ucraina impegnata nella guerra contro le popolazioni russofone dell’Est del paese che, secondo alcune fonti, si sarebbe macchiata di diversi crimini, oltre a fare ricorso ad abbondante simbologia neo-nazista, come svastiche, croci celtiche o ritratti di Stepan Bandera, collaborazionista dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale che, in alcuni ambienti dell’estrema desta ucraina, è considerato alla stregua di un eroe nazionale.
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