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FOTO- L’interrogatorio di Gianello: “Tentai di truccare Sampdoria-Napoli, Cannavaro e Grava…”

Il pool “reati da stadio” ha disposto la chiusura delle indagini nei confronti dell’ex portiere del Napoli Matteo Gianello e di Silvio Giusti, ex calciatore del Chievo già squalificato dalla Federcalcio per il fallimento di una società sportiva. Il reato ipotizzato per i due è frode sportiva in concorso, in quanto avrebbero cercato di alterare il risultato di Sampdoria-Napoli (stagione 2009-2010), ma anche di altri match. Nell’inchiesta erano entrati come indagati anche i fratelli Federico e Michele Cossato ma nei loro confronti non sarebbero emersi elementi tali da giustificare un eventuale richiesta di rinvio a giudizio anche se al momento in Procura ammettono che altre indagini sono in corso.

RESPONSABILITA’ OGGETTIVA — Il procuratore aggiunto Giovanni Melillo ha già provveduto a inviare l’intero fascicolo alla procura federale. Matteo Gianello in un interrogatorio reso ai magistrati napoletani aveva ammesso di aver avuto da Giusti la proposta di girare soldi ai suoi compagni di squadra per far vincere la Sampdoria. Ne parlò con Cannavaro e Grava che, sempre secondo Gianello, rifiutarono indignati. I due sentiti dai pm hanno sempre negato i fatti. In sede sportiva se venissero accertate le responsabilità di Gianello per Cannavaro e Grava potrebbe essere ipotizzata l’omessa denuncia, per il Napoli la responsabilità oggettiva visto che Gianello era un suo tesserato. Per i partenopei è a rischio l’Europa League.

 

ARCHIVIAZIONI — La Procura di Napoli, oltre all’emissione degli avvisi di conclusione delle indagini, ha anche depositato la richiesta di archiviazione per una serie di indagati nell’ambito dell’inchiesta. Si tratta di Federico Cossato, Michele Cossato, Gianluca Di Marzio, Giuseppe Santorum, Demis Gasperi, Dario Passoni, Luca Ariatti, Ernesto Renzi, Paolo Franchetti, Mario Zamboni, Gianfranco Parlato. Per alcuni episodi è stata chiesta l’archiviazione anche per Gianello e Giusti. Le richieste riguardano le presunte alterazioni di una serie di partite: Napoli-Parma del 10 aprile 2010; Lecce-Napoli dell’8 maggio 2011; Brescia-Catania dell’8 maggio 2011; Napoli-Inter del 15 maggio 2011; Catania-Roma del 15 maggio 2011 e Palermo-Chievo del 22 maggio 2011.

L’INTERROGATORIO DI GIANELLO — Per Sampdoria-Napoli (1-0) del 16 maggio 2010 ci fu un tentativo di combine. A raccontarlo è Matteo Gianello, ex portiere del Napoli ai pm napoletani (oltre a Melillo, i sostituti Antonello Ardituro, Danilo De Simone e Vincenzo Ranieri). (clicca qui per leggere il documento) In verità per farlo ci mette oltre cinque “sofferte” ore perché all’ inizio dell’ interrogatorio – tratto anche in errore dal nome del pool che lo aveva convocato – riferisce di una serie di biglietti regalati a una persona di Afragola che ne avrebbe fatto commercio. “Questo per noi è irrilevante. Non è questo il motivo della convocazione”, così i pm gelano Gianello al quale spiegano poi che è indagato perché con altre persone ha tentato di combinare della partite per poterci scommettere. Lecce-Napoli I magistrati iniziano le contestazioni dalla partita della stagione 2010-2011 Lecce-Napoli (2-1), disputatasi domenica 8 maggio 2011. Interrogato sulle richieste di informazioni fattegli da Giusti e Michele Cossato, Gianello riferisce di aver sempre detto che l’ impegno del Napoli sarebbe stato massimo. Ma poi, dopo che gli vengono fatte ascoltare le prime telefonate, deve ammettere: “Prendo atto che il significato delle conversazioni intercettate appare del tutto contrario a quello da me riferito”. Il Napoli perse e De Laurentiis si arrabbiò. Si va avanti così, tra contestazioni, affermazioni categoriche (“Sono a conoscenza che l’ ordinamento sportivo vieta ai tesserati di effettuare scommesse su eventi sportivi, ma voglio precisare che non ho mai nemmeno partecipato ai giochi noti a tutti come ‘gratta e vinci'”) e successivi marcia indietro appena le contestazioni dei magistrati vengono accompagnate dall’ ascolto delle intercettazioni telefoniche. Si arriva alla richiesta di informazioni su Brescia-Catania fatta da Silvio Giusti che vuole notizie attraverso “dentino”, l’ ex compagno di squadra di Gianello, Giuseppe Mascara, ma anche su Bologna-Parma. Altra salve di intercettazioni e si parla di “9 e 11 fighe”. Gianello spiega: “Per mia personale valutazione ritenevo che a nove giocatori su undici delle due squadre potesse andare bene il pareggio”. Ma fino a questo punto, e sono passate già tre ore, nessuna ammissione di scommesse. Sampdoria-Napoli E qui si arriva alla sagra del “prendo atto” e del “riflettendo”. I pm incalzano Gianello sulla partita. Si parte dall’ammissione che Giusti chiese informazioni sulla gara, si arriva altrove, quando finalmente la memoria e le intercettazioni corrono in aiuto di Gianello: “Ricordo che Giusti mi prospettò la possibilità di ricompensare i compagni che avessero aderito alla richiesta (di rendere maggiormente sicuro il risultato della partita a favore della Sampdoria) con somme di denaro”. Poi parla di quattro o cinque compagni presenti nello spogliatoio, ma non ricorda i nomi, ma poi riflettendo… Cannavaro e Grava. “Mi rivolsi a Paolo Cannavaro e a Grava e a nessun altro”. Esclude infatti la presenza di Santacroce, De Sanctis o di averne parlato con Quagliarella, ma specifica: “Cannavaro e Grava diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa”. Ed erano pure contrariati, secondo Gianello. I due rischiano almeno l’ omessa denuncia, e il Napoli la responsabilità oggettiva per diverse partite anche se al momento solo in quella con la Sampdoria sarebbe provata la tentata combine. E Gianello? Forse a lui converrà rispondere senza esitazioni o dimenticanze almeno alla Procura federale. Solo alla fine dell’interrogatorio l’ex portiere ammette: “Preciso che quei discorsi su scommesse, quote, puntate on line in Inghilterra o Austria cominciarono ad essermi fatti con l’ inizio dello scorso campionato di calcio (2009-2010, ndr)”. Poi una curiosità: “I riferimenti alla camera a 5 stelle e a 10 stelle erano relative a somme di denaro di 5.000 e 10.000 euro da scommettere”.

 

Fonte: gazzetta.it

 

La Redazione

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