Ventisette anni dopo, il Napoli sbanca il Meazza: erano i tempi di Maradona. Un colpo da scudetto, una grande prova di forza, la risposta alla Roma e alle altre pretendenti al titolo. Un grande Napoli, devastante in avvio di partita (vantaggio di Britos), poi sempre sul pezzo e spietato a inizio a ripresa con il colpo letale di Higuain, l’argentino autentico uomo copertina, insieme a Reina che para il primo rigore a Balotelli dopo 21 centri consecutivi. Parte fortissimo il Napoli al Meazza, con la spinta dell’entusiasmo Champions. Convintissimi gli azzurri, pronti via subito all’arrembaggio della porta di Abbiati. Milan frastornato, sorpreso dalla veemenza della squadra di Benitez. Grande personalità e trame palla a terra, devastante la potenza di Higuain, spettacolare la rapidità di Callejon e Insigne. La prima palla gol dopo due minuti, firmata Behrami con un piatto alto all’altezza del dischetto del rigore su assist al bacio di Lorenzinho. Un minuto dopo è Higuain a sfiorare il palo con un destro rasoterra pericolosissimo. Al 6’ il gol del vantaggio di Britos. Schema perfetto su punizione: battuta lunga di Callejon, sponda di testa di Albiol e ancora di testa a centro area mette dentro l’uruguaiano. I due difensori centrali che si spostano nell’area avversaria per andare a colpire su palla inattiva, secondo la tradizione classica delle squadre all’inglese, frutto della lunga esperienza in Premier di Benitez. E la partenza del Napoli al Meazza è all’inglese. Intensità su ogni pallone e pressing altissimo per disturbare l’impostazione dei quattro difensori rossoneri. La situazione riesce più volte con Hamsik, Insigne e Callejon che recuperano e sporcano palloni. E poi la caratteristica migliore della squadra di Rafa: la capacità di diventare micidiale con gli uno-due palla a terra dei quattro giocatori di attacco. Folate azzurre a campo aperto e a difesa rossonera schierata, i primi dieci minuti sono da favola, tutti da godere per i diecimila napoletani allo stadio. Poi il Milan comincia a prendere coraggio, ad avanzare il baricentro. Gli azzurri in fase difensiva coprono con un 4-4-2, Insigne e Callejon si abbassano da laterali di centrocampo, in mezzo combatte come un leone Behrami, coadiuvato da Dzemaili, preferito a Inler dopo il super sforzo contro il Borussia Dortmund. Il Milan cerca soprattutto con insistenza Balotelli. I primi tiri verso Reina sono tutti dell’attaccante della Nazionale. Con il passare dei minuti il match si riequilibra. Il Napoli abbassa un po’ il ritmo, i rossoneri cominciano a fare la partita, alla ricerca del cross degli esterni, soprattutto Emanuelson: gli azzurri si schiacciano un po’ troppo dentro l’area di rigore, ma tengono grazie anche all’abilità di Mesto, preferito a Maggio, a tenere Matri negli uno contro uno. Compito più difficile per Zuniga contenere Balotelli quando Mario si allarga a sinistra. Grande intensità in avvio di ripresa. Il Milan spinge, il Napoli ribatte colpo su colpo. Bella partita, intensa, con capovolgimenti di fronte. E Higuain al decimo s’inventa un grandissimo numero, la rete del raddoppio: controlla spalle alla porta, supera De Jong e infila nell’angolo basso. Poi Albiol in un tentativo di anticipo abbatte Balotelli in area di rigore. E Reina ferma Mario dal dischetto. Il Milan non demorde, Balotelli si fa pericoloso prima colpendo la traversa poi segnando nel finale un gran gol. Ma resta il trionfo del Napoli.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
A.F.
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