L’iter burocratico per il rilascio dell’ordinanza per l’agibilità, per fortuna, prosegue a velocità assai meno rapida rispetto ai lavori in corso all’interno dello stadio San Paolo. In questo caso, a dirla tutta, un menu operativo da brivido. Lo stato dei lavori che procedono incessantemente con decine di operai che non hanno fatto un giorno di ferie cercando di realizzare un miracolo, sono a ottimo punto. Quando la delegazione Uefa, l’8 luglio, tornerà a Napoli – scrive il Mattino – si stupirà nel vedere realizzate tutte le indicazioni che avevano fatto sì che il San Paolo finisse nella black-list del calcio europeo. In meno di 50 giorni, la ditta individuata dal Napoli ha fatto tutto quello che doveva fare: dalla rimozione delle infiltrazioni d’acqua (ce n’erano ovunque) al ripristino degli intonaci, dalla ricostruzione dei bagni della Curva A al ripristino cupolini della copertura della tribuna stampa, passando persino attraverso una nuova numerazione dei seggiolini e la sistemazione di numerosi varchi d’accesso. Una scaletta serrata che garantirà la licenza Uefa. Ma anche in questo caso, la licenza sarà inutile senza certificato: e così è sempre accesa anche la spia per la Champions League.
Ecco un’immagine che riassume i principali interventi da apportare al San Paolo per la licenza Uefa:
La Redazione
S.D.
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