Rafa Benitez usa ancora una volta un’espressione quasi poetica nel descrivere la crescita del suo Napoli negli ultimi quaranta giorni e per spiegare l’impazienza dei tifosi azzurri che lo incontrano per strada e che vogliono vincere contro la Roma: «È normale che si comportino in questo modo, perché il calcio è così per tutti noi: è un grande creatore di sogni e speranze». Il Rafa-filosofo per qualche istante prende il sopravvento sul Rafa-allenatore che passa da una settimana importante all’altra. Avanti così, senza respiro. Era importante la settimana di Arsenal-Napoli, ed è passata. Sarà decisiva anche la prossima, o comunque lo saranno le due partite che aspettano gli azzurri: venerdì Roma-Napoli, il martedì dopo Marsiglia-Napoli. Che periodo. Non è ancora il momento decisivo della stagione, quello da dentro o fuori. Ma è già il momento dei cuori forti e delle squadre d’acciaio, perché se si riesce ad arrivare indenni, alla fine del ciclo di ottobre-novembre, il Rafa-Napoli avrà fatto un bel passo in avanti. «Con la Roma è una partita importante: la squadra si sta mentalmente preparando molto bene a questo incontro. Oggi riprenderemo gli allenamenti». Benitez chiuderà questa mattina le porte della sua villa di Colby, la dimora in campagna quasi al confine con il Galles, per far ritorno a Napoli. È tornato in Inghilterra approfittando della sosta che ha concesso ai suoi, per occuparsi di quella che è un’altra delle sue priorità: le figlie Claudia e Agata che da quando è in Italia vede davvero poco. Eppure nella vita frenetica di Rafa Benitez, c’è anche spazio per l’attività editoriale. Ieri il quotidiano The Independent riportava a pagina 67 una pagina con la sua firma. Nell’articolo, il Rafa-pensiero torna alla sconfitta con l’Arsenal. In fondo una piccola ossessione: «È stato deludente per il Napoli aver perso a Londra contro l’Arsenal in Champions League. Arsene Wenger ha una squadra forte, con ritmo. Avevo detto in anticipo che era una squadra molto buona e la vittoria per 2-0 lo ha confermato. Noi stiamo crescendo come squadra: abbiamo imparato cosa dobbiamo fare con squadre di qualità e velocità sugli esterni come l’Arsenal». Spiega però che il ko con il professor Wenger non ha lasciato segni sul suo Napoli. Anzi. «È stato incoraggiante vedere come ci siamo ripresi subito: pur non avendo ancora Higuain, abbiamo battuto il Livorno per 4-0 dando dei segnali importanti a tutti». Voilà, Rafa è sempre abile a sottolineare il meglio. Anche perché la debacle in Inghilterra, la sua seconda casa, non gli è proprio andato giù. E non vede l’ora di prendersi la sua rivincita. E nel frattempo spiega: «Ora pensiamo alla nostra grande partita contro la Roma, l’unica squadra avanti a noi in serie A. Tantissime persone stanno parlando di questo e lo spirito tra noi è buono». Rafa si prepara al suo ritorno in casa della Roma: ha giocato da avversario dei giallorossi per due volte all’Olimpico. Con l’Inter, nel settembre del 2010, perse 1-0. Con il Valencia, nel lontanissimo 2004, nel girone di Champions vinse 1-0 a Roma (ma in Spagna aveva rimediato un sonoro 3-0). Non è una novità neppure la sfida in panchina con Rudi Garcia: i due si sono incrociati nei sedicesimi di Europa League 2009/2010. Lilla-Liverpool: all’andata vinse Rafa, al ritorno Rudi. Ma a passare il turno furono i Reds di Benitez. I due si conoscono dal 2002, quando Garcia andò a Valencia per uno stage che teneva Benitez e a colpirlo era stata soprattutto l’impostazione del lavoro in chiave tattica.
Ecco il dettaglio delle reti realizzate da Napoli e Roma:
Fonte: Il Mattino
La Redazione
A.F.
