Il Napoli in un certo senso è un bene pubblico, è un’azienda che riguarda la vita di sei milioni di persone, appassionati la cui vita in parte è condizionata dalla squadra per cui fanno il tifo, che amano. Dario Sarnataro e Giampaolo Materazzo hanno compiuto un lavoro di ricerca storica, andando a pescare con passione ed entusiasmo ciò che più anima i tifosi: le storie, le curiosità, gli aneddoti. Ne hanno trovati 1001, raccontando tutto ciò che vive intorno al Napoli: vittorie, sconfitte, cori, striscioni, acquisti, cessione, operazioni di calciomercato sfumate per i motivi più disparati. C’era tanta storia azzurra alla “Feltrinelli Express” di Piazza Garibaldi: i giornalisti Mimmo Carratelli, Francesco Marolda, Gianfranco Lucariello, ma soprattutto volti importanti che hanno rappresentato tanto nell’archivio storico del club. Vincenzo Montefusco, Canè, Gianni Improta, il longevo presidente Corrado Ferlaino, il dirigente Dino Celentano, uno dei protagonisti dell’acquisto di Diego Armando Maradona, Raffaella Iuliano, figlia del compianto Carlo, per trent’anni addetto stampa della società partenopea.
Tante le storie che hanno divertito i tanti presenti all’evento: dalla “pasta e fagioli” di Gianni Improta, che prima di un Napoli-Varese 3-0 richiese di mangiare questo piatto piuttosto che rispettare la solita dieta dei ritiri prepartita e poi segnò una doppietta, alle scorribande notturne di Diego Armando Maradona. Un racconto sul Napoli non può prescindere dal Pibe de Oro che ha trovato spazio negli aneddoti di Marolda e Raffaele Iuliano: il primo ha narrato di una notte in cui Maradona cantava a squarciagola fino da essere ripreso da una signora che, appena si è resa conto che si trattava del campione argentino, gli disse: “Allora canta”. Raffaella, invece, nel parlare del rapporto tra suo padre e Maradona, si è soffermata sull’umanità di Diego che una notte bussò a casa Iuliano per dire al suo Carletto che aveva dimenticato accesi i fari della sua auto.
Quante curiosità tra passato e presente, tra la scelta del comandante Lauro di prendere Canè, avvenuta chiedendo al suo procuratore brasiliano di fargli vedere le foto dei suoi assistiti; era nascosta una in cui era rappresentata un calciatore mentre faceva un’acrobazia. Lauro s’innamorò di quel gesto e quel giocatore era Canè che fu apostrofato dai tifosi azzurri con uno storico striscione: “Didì, Vavà e Pelè, sit a ualler e Canè”. Molto divertente anche l’aneddoto di Gianfranco Lucariello che ha parlato di una sua imitazione di Giuseppe Bruscolotti, trasmessa come un’intervista al capitano azzurro su Radio Rai.
C’era anche un pezzo del Napoli attuale alla presentazione del libro di Sarnataro e Materazzo, Alfonso De Nicola, il medico sociale del club che ha parlato dei suoi inizi con Montefusco in panchina e del rapporto controverso tra l’allenatore napoletano e Alain Boghossian che conduceva una vita troppo sbarazzina a danno delle sue prestazioni in campo. Montefusco ha spiegato che il calciatore francese s’infortunava troppo spesso e chiedeva alla società di essere curato da un medico personale a Torino, dove in realtà si recava per incontrare una donna con cui aveva una relazione.
Un tuffo, quindi, nei retroscena, nel vissuto umano delle storie di calcio, un’opera da non perdere, un “parto faticoso e divertente”, così gli autori hanno definito “1001 storie e curiosità sul grande Napoli che dovresti conoscere”. Cosa aspettate ad andare in libreria per continuare questo viaggio sul Napoli? Ecco alcune immagini dell’evento:
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Dal nostro inviato alla Feltrinelli Ciro Troise
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