Dal 2006, con il Napoli promosso dalla Serie C alla B, Alessandro Formisano dirige uno dei settori più importanti, sicuramente vitali del club azzurro. È infatti responsabile del marketing e delle attività commerciali che ogni stagione incrementano il proprio reddito, aumentando la percentuale di incidenza nel fatturato e nel bilancio della società. Il Napoli è forte di un popolo di almeno 11 milioni tifosi in Italia, in Europa e in vaste zone del mondo, soprattutto nel continente americano. Un popolo che abbraccia ancora una volta il Napoli che qui a Dimaro ha trovato una seconda patria, colorando d’azzurro le Dolomiti.
Dottor Formisano il Napoli è in forte ascesa come risultati sportivi ed economici. Quale è stata la svolta su questo fronte?
«Il primo approccio al calcio mi ha suggerito un’importante osservazione: in questo mondo la concorrenza a livello di marketing non esiste. La fidelizzazione dei tifosi è tale per cui è possibile stabilire un contatto concreto e duraturo».
Questo che cosa comporta?
«Che il nostro main sponsor (Lete; ndi) ci sta seguendo dalla stagione 2005-2006, la seconda in Serie C-1. E non è l’unico caso in cui i nostri partner commerciali hanno avuto costante fiducia nelle risorse sportive e nella capacità di comunicazione di un brand come quello del Napoli».
Quali sono i vantaggi più evidenti?
«Napoli è la terza città italiana come numero di abitanti, ma è l’unica ad averne una sola potendo anche contare su ampio bacino d’utenza, soprattutto nel centro-sud, dove sta raccogliendo numerosi tifosi».
Che cosa garantisce il brand del Napoli?
«Una forte capacità di aggregazione della sua tifoseria, nonostante i tanti tentativi di delegittimazione che si manifestano all’interno di molti stadi italiani».
Intanto il Napoli pensa sempre di più ai suoi tifosi, anche qui a Dimaro.
«Quest’anno abbiamo inaugurato il Village riservato soprattutto ai nostri sostenitori più giovani grazie alla collaborazione e alle capacità dell’amministrazione locale che è stata molto collaborativa».
Una scelta vincente…
«Siamo al quarto anno e la collaborazione è ottima. A differenza di quanto accade a Napoli dove lottiamo contro un’amministrazione comunale miope, incapace, lenta».
La presenza del Napoli genera business per chi scommette, senza alcun rischio, su una redditività sicura.
«Certo. L’affluenza dei nostri tifosi è altamente qualificata. Per ammissione del consorzio Trentino marketing il volume d’affari nel 2013 è stato di circa 15 milioni di euro».
Il Napoli sta diventando una super-potenza del calcio, anche a livello internazionale.
«Ormai il club è entrato stabilmente nei primi 20 posti delle classifiche stilate dalla Ifhhs e dalla Brand Finance per quanto riguarda il valore del brand».
Il Napoli è molto impegnato anche nel sociale.
«Lunedì il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, che si trova in ritiro spirituale qui in Trentino, officerà la Santa Messa sul campo a fine allenamento. Inoltre stiamo aiutando la Curia della città nel concretizzare due progettti: l’erogazione di borse di studio per completare il percorso accademico di alcuni studenti; l’organizzazione di un torneo tra parrocchie che coinvolge 2.500 bambini provenienti da famiglie economicamente disagiate dove i piccoli atleti saranno sottoposti anche ad accurate visite mediche e saranno garantiti da un’assicurazione per un anno».
Fonte: Corriere dello Sport
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