“Non ho mai parlato con Trump per chiedergli di organizzare il 2026 in America e non in Marocco. Gli ho parlato soltanto dopo il voto, ad agosto. Anche quell’accusa è una falsità”. Gianni Infantino si difende così nella prima intervista dopo la diffusione dei documenti di Football Leaks che lo coinvolgono su varie questioni, dal Mondiale per club al fair play finanziario (quand’era all’Uefa), dagli investimenti Fifa al Qatar, replicando punto per punto. “Non c’è una virgola di illegale e neanche una violazione di un regolamento. Non c’è niente. C’è solo che la Fifa è totalmente cambiata rispetto al passato. Sono figlio di immigrati italiani, sto cambiando la Fifa, forse qualcuno non era abituato…”. Ecco i punti più importanti dell’intervista che leggerete domani sulla Gazzetta.
MONDIALE 2026 — “Il sistema per assegnarlo è il più democratico e pubblico che esista al mondo. Con regole certe fin dall’inizio. Ho dovuto resistere alle pressioni di chi chiedeva di tornare al passato…”.
FAIR PLAY FINANZIARIO — “Sono un presidente alla Fifa, ero un segretario generale esecutivo all’Uefa. Il mio obiettivo era aiutare i club, non distruggerli. Ho incontrato Psg e City come altre squadre per trovare un ‘settlement’, un accordo, ma la decisione finale spetta sempre ai panel giudicanti, non a me. Non avevo neanche gli strumenti per cambiare le carte in tavola. E comunque City e Psg sono stati multati di una ventina di milioni. Non solo. Su 30 club, soltanto 2 sono stati esclusi: il Milan, che il Tas ha reintegrato nelle coppe, e una squadra russa. Quando si parla di favoritismi si sbaglia: i club ‘piccoli’ esclusi hanno avuto questa sanzione perché non hanno pagato i debiti, gli stipendi, cosa molto più grave”.
MONDIALE PER CLUB — “Va fatto anche per impedire la Superlega e quei tornei estivi che si giocano in America o in giro per il mondo e che porteranno alla Superlega. Con il torneo Fifa ci sarà anche solidarietà e redistribuzione. A marzo vedremo: io cerco sempre di raggiungere l’accordo, ma se non sarà possibile si deciderà a maggioranza, come succede in democrazia”.
QATAR A 48 — “Il Mondiale a 48 sarà dal 2026. Però, se in Qatar sarà possibile, anticiperemo l’allargamento. Altrimenti niente”.
INVESTIMENTI FIFA — “Abbiamo quadruplicato gli investimenti per le federazioni e aumentato fatturato e riserve. Tutti i versamenti sono sotto audit. Perché invece chi fa certe inchieste non si chiede dove finivano i soldi della vecchia Fifa? Erano sempre tanti, ma non si sa…”
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NO CAMPIONATO ALL’ESTERO — “La Fifa ha detto no alla proposta spagnola di giocare qualche partita all’estero perché non crediamo che a sua volta sarebbe contenta di ospitare in Spagna partite della Premier. La Supercoppa è diversa, si può fare, è un torneo comunque meno importante”.
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