Doppio ex, lasciò Napoli per la Roma quando la gestione Ferlaino cominciò a scricchiolare. Due anni con l’azzurro addosso, poi Daniel Fonseca traslocò in giallorosso: altre due stagioni prima dell’ultimo trasferimento alla Juventus. In pratica ha militato nei tre club che guidano la classifica e che verosimilmente si contenderanno lo scudetto fino alla fine. Oggi “el tigre” vive tra l’Italia e Montevideo ed è procuratore di giovani calciatori uruguaiani. «Non sarò allo stadio per Roma – Napoli ma immagino che sarà una gran bella sfida. Sono le due formazioni che oggi giocano meglio».
Meglio anche della Juventus ?
«I bianconeri hanno esperienza e forza. Restano i principali favoriti perché sono reduci da due trionfi consecutivi e perché hanno un impianto di gioco collaudato e concreto. Di recente hanno sempre dominato, questa volta non so se accadrà la stessa cosa con il fiato di Roma e Napoli sul collo».
Cosa hanno in più azzurri e giallorossi a livello di gioco?
«Rappresentano qualcosa di nuovo nel campionato, e di questo va dato atto ai due allenatori. Garcia e Benitez hanno vinto lo scetticismo generale sia per quanto riguarda il modo di far giocare le proprie squadre sia sul piano della mentalità».
È difficile dire quale delle due squadre offra il prodotto migliore?
«La Roma sta volando sulle ali dell’entusiasmo, ha una carica emotiva che in questo momento nessuno possiede. Tra l’altro giocherà in casa e conoscendo gli umori della piazza, credo che di questi tempi non sarà per niente facile fare risultato all’Olimpico. Il Napoli invece da qualche anno è più abituato a sfide di alto livello e quindi non soffre le vertigini dell’alta classifica. La Roma predilige il gioco in velocità e la partita di Milano contro l’Inter l’ha ampiamente dimostrato, il Napoli punta di più sul possesso palla. Come intensità siamo lì, prevedo grande equilibrio».
I due schemi tattici però sono differenti.
«D’accordo ma non è la diversità tattica a far vincere o perdere una partita. Tutte e due si schierano con la difesa a quattro e quello che negli anni passati era il tallone d’Achille della Roma, adesso si è trasformato nel vero punto di forza perché subire un solo gol dopo sette giornate è sintomo di grande compattezza».
A centrocampo le forze si equivalgono?
«Più o meno sì, anche se va sottolineato lo straordinario momento di forma che stanno attraversando Totti e De Rossi. I due sono in grado di garantire fase difensiva e di attacco e poi vanno in gol quasi tutti i centrocampisti e così non offrono punti di riferimento ai difensori avversari».
Si può dire che l’attacco napoletano sia più forte ?
«Certo, è così. Quando stanno in forma i tre o quattro tenori, allora sono dolori per tutti. Il punto è: il Napoli riuscirà ad imporre il proprio gioco ? Metterà i propri attaccanti nelle migliori condizioni per fare gol?».
Veniamo al succo della questione: chi vincerà?
«Può accadere di tutto. E se una delle due squadre porta a casa i tre punti, allora potrà seriamente fare un pensierino allo scudetto».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
G.D.S.
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