Ljajic irride Delio Rossi al momento del cambio con un applauso ironico. Poi rivolge qualche parola di troppo al tecnico, forse un insulto pesante. È il 32’ del primo tempo di Fiorentina-Novara, Rossi perde la testa e si scaglia con rabbia contro il ventenne attaccante serbo, scivola nella buca della panchina, alza le mani e lo colpisce con i pugni. Il team manager Roberto Ripa, De Silvestri e Romulo intervengono per separare l’allenatore da Liajic. Poi la partita riprende, l’arbitro non espelle il tecnico.
L’episodio segna la partita e la stagione: la Fiorentina a fine partita esonera l’allenatore. I tifosi, in particolare quelli della curva Fiesole e della tribuna hanno applaudito Rossi al rientro in campo dopo l’intervallo, rivolgendo invece cori offensivi verso Ljajic ricordando le sue origini serbe e urlando: «Sei uno zingaro». Ma i dirigenti, con il patron Andrea Della Valle in testa, non si sono ripresentati in tribuna per assistere alla ripresa scegliendo di seguirla in tv dall’interno dello stadio e soprattutto cercando di capire come uscire da questo ennesimo tunnel. Poi a fine gara l’esonero di Delio Rossi, comunicato da Andrea Della Valle.
«Ho parlato con Delio Rossi: è pronto a scusarsi. Ma la scelta dell’esonero è un atto dovuto, per i valori che questa società ha perseguito in questi anni», ha detto il presidente della Fiorentina, Andrea Della Valle, annunciando l’esonero del tecnico per i pugni a Ljaijc: «È la scelta che non avrei mai voluto prendere, ma per il gesto di Delio Rossi non ci sono giustificazioni, un atto grave. L’esonero è per il suo bene. È una bravissima persona. È la decisione più dolorosa della mia carriera, lui è stato provocato ma nulla giustifica un gesto simile. È una decisione che ho dovuto prendere anche per il suo bene, le immagini sono chiare. Peccato, Rossi era la persona giusta per il nostro progetto, per continuarlo. Provo rispetto per lui nonostante il gesto di stasera. Quanto a Ljajic, anche verso di lui prenderemo provvedimenti, ricostruiremo l’accaduto. Se davvero il giocatore ha insultato l’allenatore, agiremo. Non doveva capitare, oltretutto nel decimo anniversario della presenza della mia famiglia nel calcio».
A conferma di una Fiorentina dai nervi tesi. Anche il caso-Kharja scoppiato nel pre-partita. Il centrocampista franco-marocchino si sarebbe reso protagonista di un’intemperanza ritenuta eccessiva dalla società che infatti lo ha messo fuori squadra per il match con il Novara: Kharja ha lasciato lo stadio poco prima di un’ora di inizio del match, il club viola tuttavia ha preferito spiegare l’esclusione adducendo a problemi fisici.
Una serata folle, di una stagione folle e con la Fiorentina che è ancora deve conquistare un punto donmenica a Lecce per conqusitare l’aritmetica salvezza. La gara non ha premiato un buon Novara, che ha chiuso con merito il primo tempo in vantaggio per 2-0 grazie alle reti di Jeda di testa e quindi al 30’ con Rigoni su rigore concesso per contatto Porcari-Lazzari. La Fiorentina, in emergenza per i forfeit di Jovetic, Behrami e Kharja, ha tentato una reazione affannosa nella ripresa riuscendoci con Montolivo, rilanciato per l’occasione e fischiato alla lettura delle formazioni, prima su rigore per fallo di Gemiti su Cassani poi con un gran tiro da fuori area.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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