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FOCUS – Tra l’atmosfera magica di Anfield e la verticalità di Kloop. I Reds con l’ossessione per la Premier League

Conosciamo meglio la squadra della terza fascia che ha pescato il Napoli

Una sola squadra c’era nella terza urna che era molto più forte delle altre. La finalista della scorsa Champions in terza fascia, chiunque l’avesse beccata poteva dirsi piuttosto sfortunato. E naturalmente l’ha presa il Napoli, che con i sorteggi europei sembra avere una calamita per le calamità.

LA STORIA – Liverpool, marzo 1982, John Houlding – un imprenditore e birraio inglese, ex sindaco della città – entra in conflitto con i 279 soci del primo club ad aver visto la luce a Liverpool, l’Everton. Houlding possiede il terreno quale sorge l’impianto di Anfield – dove giocano proprio i Toffees, nonché un fazzoletto di terreno adiacente. Il consiglio dei soci dell’Everton però, non vede di buon occhio Houlding, il prezzo dell’affitto per l’impianto continua a salire e lo accusano di speculare sull’enorme successo riscosso dalla squadra. Nei primi giorni di marzo i ‘Toffees’ si trasferiscono definitivamente a poche miglia di distanza, al Goodison Park. Archiviato il capitolo Everton, Houlding – che ha capito il grande business del calcio in Inghilterra – decide di fondare un nuovo club, partendo proprio dal suo impianto ad Anfield Road. Il 15 marzo 1982 nasce il Liverpool Association Football Club. L’irlandese John McKenna prende le redini del club pochi mesi dopo, come presidente e manager, portando oltre 10 calciatori scozzesi nella Merseyside e formando il primo 11 di professionisti della storia dei Reds. L’influenza scozzese sarà forte e vincente anche negli anni a venire.

 

FORMAZIONE – Finalista di Champions League, con l’ossessione per la Premier League. Mai vincitore del campionato inglese da quando ha cambiato formula, denominazione e formato, il Liverpool è ripartito in quinta in questa stagione, forte anche del secondo mercato più ricco del mondo dopo la Juventus. Prima di Kepa Arrizabalaga dall’Athletic Club al Chelsea, aveva piazzato il colpo sul portiere più costoso di sempre con Alisson dalla Roma. Ha rinforzato la mediana con dei titolari come Naby Keita dal RB Lipsia e Fabinho dal Monaco, col brasiliano jolly versatile e che può giocare anche come terzino destro. Ha soprattutto tenuto e blindato Mohamed Salah, mettendo nell’arco di Jurgen Klopp anche una nuova freccia come lo svizzero, ex Inter, e fresco di retrocessione in Championship con lo Stoke City, come Xherdan Shaqiri. Il Liverpool è squadra da corsa, in Champions. Ancora più matura, nonostante una media età bassa. E con Klopp con un anno in più nel Merseyside a guidarla. La preparazione estiva è andata bene. Non ci sono stati infortunati e i risultati, per quello che contano durante la preparazione, sono stati ampiamente positivi. Tre vittorie nelle quattro amichevoli disputate contro squadre minori inglesi a luglio e poi quattro vittorie su cinque partite ben più impegnative contro Manchester City, Manchester United, Napoli e Torino. L’unica sconfitta è arrivata contro il Borussia Dortmund.

STADIO – Anfield Road, oggi uno degli stadi più belli, capienti e moderni al mondo. La sua storia e il suo fascino saranno sempre uno dei punti di forza del Liverpool così come la Kop, il settore più “caldo” di Anfield.

Sebbene la storia del calcio inglese sia piena di settori con questo nome, la Kop per antonomasia resta quella del Liverpool Football Club. In quel settore il cuore pulsante di Liverpool è pronto ad esplodere di gioia ogni volta che la palla si insacca in fondo alla rete. Il ruggito indistinto della folla raggiunge ogni angolo d’Europa alternandosi alla musica in un eco di cori che rende tutto magico e incantevole. Un’atmosfera da brividi, da far gelare il sangue. La Kop canta a squarciagola ogni volta che il Liverpool scende in campo ad Anfield. Una marea rossa invidiata da tutte le squadre avversarie ma soprattutto un modello da imitare. Passione e amore racchiuse nelle parole del più grande inno della storia del calcio: You’ll never walk alone.

 

PRECEDENTI – I confronti fra il Napoli ed una compagine inglese, nei 12 precedenti matches gli azzurri vantano 4 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte, con il bilancio delle reti a favore per gli inglesi, 16 fatte dal Napoli e 18 subiti. Ma a preoccupare i tifosi partenopei è il dato negativo nei confronti fuori casa: il Napoli infatti non hai mai vinto nel corso della sua storia nel Regno Unito (incluso nel conteggio lo Swansea, club gallese), segnando appena 5 reti, quella di Cavani al City in Champions nel 2011, quella di Inler nella sconfitta ai tempi supplementari per 4-1 contro il Chelsea nel marzo 2012. Le due reti su rigore lo scorso anno contro il City e proprio il gol di Lavezzi contro il Liverpool ad Anfield in Europa League stagione 2010/11. Due pareggi e quattro sconfitte completano il tabellino.

 

A cura di Francesco Russo

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