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FOCUS – Passato glorioso, presente ambizioso e prospettive radiose: ecco a voi lo Young Boys di Uli Forte

Alla scoperta dei Young Boys, i 'giovanotti' giallo-neri da Berna. Quanti giovani in rosa!

Poteva andare peggio, ma anche decisamente meglio. Il Napoli, testa di serie del girone I della prossima Europa League, pesca come team della terza fascia il Berner Sport Club Young Boys, noto ai più semplicemente come Young Boys. Il club elvetico, che con gli azzurri, lo Sparta Praga e lo Slovan Bratislava si giocherà l’accesso alla fase ad eliminazione diretta, vanta una storia molto longeva, essendo stato fondato in quel di Berna nel lontano 1898. La ‘casa’ dello Young Boys, letteralmente i ‘giovanotti’, è lo Stade de Suisse-Wankdorf, precedentemente Wankdorfstadion, come vedremo successivamente teatro di grandi sfide rimaste impresse nel libro della storia del calcio.

La squadra – Tra i più rinomati club della storia elvetica, lo Young Boys vanta in rosa molti nazionali. La coppia centrale di difesa è composta dall’ex Stella Rossa Belgrado Milan Vilotic, mastodontico ‘stopper vecchia maniera’ (e con una manciata di presenze in nazionale serba) e dall’ex Cesena e Palermo Steve von Bergen, subito erto a vice-capitano grazie all’esperienza internazionale (è stabilmente nella rosa della Svizzera) maturata in Italia. Attualmente, però, Vilotic è ai box ed il tecnico Forte (chiare radici italiane) sta alternando Rochat ed il giovanissimo Burki al fianco di Von Bergen. Gli esterni bassi del 4-2-3-1 di Forte sono l’anglo-svizzero Sutter (ma spesso gli viene preferito il più giovane Hadergjonaj) ed il ceco Lecjaks. Tra i pali figura il capitano Marco Wolfi, portiere di grande esperienza da sempre a Berna tranne che per una piccola esperienza al Thun (2002-03). Per Wolfi svariate convocazioni in Nazionale e ben 11 presenze. In generale, si può parlare di una difesa molto solida centralmente e valida sui palloni alti, ma che vede nella rapidità e nella mobilità i suoi talloni d’Achille. I vari Insigne, Mertens e Callejon sono avvisati.

Sanogo (giovane ghanese dalla grande esplosività) e Bertone (altro giovanissimo, classe ’93) compongono la diga di raccordo, mentre Steffen, la stellina Costanzo ed il rapidissimo Nuzzolo, gravitano alle spalle dell’unica punta. Punta che, ai nastri di partenza, sarebbe dovuta essere Gerndt, vecchia conoscenza del Napoli per i suoi trascorsi all’Utrecht. Lo svedese, però, è incappato in un infortunio ed allora mister Forte ha provato nel ruolo di prima punta il giovanissimo Michael Frey, stella dell’Under 21 della Svizzera, ed il nipponico Kubo. Senza l’ariete made in Sweden, la fase di possesso di Forte perde in quanto a forza fisica e profondità, ma tutti e quattro gli interpreti offensivi del suo 4-2-3-1 vantano una buona rapidità ed una discreta tecnica, specie con Costanzo, classico ’10’. La rosa è da valutare soprattutto in prospettiva: punto cardine del presidente Thomas Grinn è infatti la lungimiranza, vedi i tanti ‘baby’ in rosa.

L’allenatore – Dal 1 giugno dello scorso anno Uli Forte è la guida tecnica dello Young Boys. Di doppia nazionalità (come si può capire dal suo cognome, ha chiare origini italiane), Forte ha chiuso la sua modesta carriera da difensore a soli 28 anni a causa di continui guai fisici. Il suo carattere da leader, però, spinse il presidente della Red Star Zurigo a chiedergli di intraprendere (primavera 2002) la carriera di allenatore-giocatore. Da allora,  Forte non si è più alzato dalla panchina. Con la Red Star vinse il campionato di Seconda Lega (l’equivalente della nostra, ormai estinta, C2) restando con i biancoverdi sino al 2006. Poi il Wil nella Serie C elvetica dove, arrivando ottavo con una squadra che ai nastri di partenza veniva data per spacciata, si aggiudicò il premio di Team of the Year grazie ad un sorprendente cammino in coppa di Svizzera. Dopo la favola Wil il San Gallo che riporta in A al primo tentativo, poi Grasshopers (dove vince la coppa di Svizzera) fino ad arrivare finalmente allo Young Boys. Poliglotta e figlio di immigrati italiani, Forte parla sei lingue (italiano, tedesco, inglese, spagnolo, portoghese e francese) e vanta una laurea in Economia e Finanza presso l’Università di Zurigo. Giovane e propositivo, Forte fa della sua leadership e del suo carisma armi fondamentali nell’amalgama delle sue rose. Ama il calcio italiano per l’aspetto tattico e quello iberico per il suo essere propositivo.

Le stelle – Quella dello Young Boys è una rosa molto competitiva per quanto concerne il campionato elvetico e, dato il grande background, anche a livello europeo Costanzo e compagni riescono spesso a dire la loro, basti pensare alla doppia vittoria nella scorsa Europa League ai danni dell’Udinese di Guidolin. Capolista dalla seconda alla sesta giornata dello scorso campionato, la compagine bernese è arrivata alla fine terza in classifica, guadagnando il terzo turno preliminare dell’Europa League. La rosa è rimasta attualmente quasi inalterata rispetto allo scorso anno e vede nel portiere e capitano Wolfi, nel centrale Von Bergen e in Moreno Costanzo le personalità più spiccate. Occhio però a Michael Frey, giovanissima punta capace di mettere lo scorso anno a segno 9 reti al primo anno di professionismo.

Lo stadio – Lo Stade de Suisse o Wankdorf è una delle strutture sportive più imponenti e moderne (con più di 30.000 posti, tutti a sedere ed al coperto) della Svizzera. Non a caso la nazionale elvetica gioca proprio lì, in quel di Berna, le proprie gare casalinghe. Nato dalle ceneri del glorioso Wankdorfstadion (demolito nel 2001), lo Stade de Suisse è stato messo a nuovo ed inaugurato nel 2005 in vista dei vicini europei (2008). Proprio l’Italia, su quel campo, subì una cocente sconfitta con l’Olanda (3-0) nel corso della massima competizione europea per nazionali. Nel corso della sua longeva e gloriosa storia, il Wankdorfstadion ha invece ospitato gare del calibro della finale dei Mondiali ’54, la finale della coppa dei Campioni ’61 e quella di coppa Delle Coppe ’89. La tifoseria, tra le più calde di Svizzera nonostante la città conti appena 135.000 abitanti, vanta un curriculum di prima fascia in quanto a coreografie storiche ed a fair play verso gli avversari.

Il Palmarès – Il club giallonero è tra i più titolati di Svizzera, avendo vinto per undici volte il massimo campionato elvetico (l’ultima nel lontano ’86) e 6 volte la coppa nazionale (l’ultima nel 1987). A questi titoli vanno aggiunti una Supercoppa (’87) ed una coppa di Lega (’76). Non si vince nulla da praticamente 27 anni. Nella storia recente del club, il miglior piazzamento è un secondo posto (2010) ed il terzo dello scorso anno. In Europa il miglior piazzamento è la semifinale all’edizione ’58-’59 della coppa dei Campioni. Semifinale persa con i ‘cugini’ francese dello Stade de Reims.

 

A cura di Mirko Panico

 

 

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