I numeri della crisi, digiuno lungo questo di Higuain, il più lungo in quest’anno di Napoli. Da cinque partite senza reti, 318 minuti, l’ultimo gol al Torino, quello che regalò il successo agli azzurri. All’asciutto in quattro gare di campionato e nel ritorno di Europa League con il Porto. Improvvisamente l’attaccante argentino si è bloccato. Più nervoso in campo, lontano dalla condizione migliore, sostituito da Rafa contro Fiorentina e Parma. Sostituzioni che non gli hanno fatto piacere, la sua incredulità al momento della sostituzione al Tardini è stata evidente. Come era stata evidente la rabbia al momento del cambio contro la Fiorentina.
Tante partite, praticamente tutte, eccezion fatta per quelle saltate a causa dell’infortunio muscolare a ottobre. Prestazioni di alto livello e un apporto sempre decisivo, soprattutto nelle partite più attese di campionato e di Champions. Tante presenze, mai così tante negli anni del Real Madrid dove si alternava con altri campioni. E alla lunga questo numero elevato di partite (42 le sue presenze stagionali tra campionato, coppa Italia, Champions League ed Europa League) si è fatto sentire e il rendimento del Pipita è calato, il suo apporto alla squadra è stato inferiore a quello assicurato nel corso di tutta la stagione.
MOTIVAZIONI
L’allungo della Roma al secondo posto è stato un duro colpo da assorbire per tutti e ovviamente anche per il Pipita. Un duro colpo per le motivazioni, una delusione difficile da digerire per uno come lui venuto dal Real Madrid a Napoli per vincere. Un’altra delusione. Già, perchè Gonzalo ha pianto in Champions League per l’eliminazione contro l’Arsenal e ci è rimasto malissimo nella notte dell’eliminazione con il Porto in Europa League, trofeo che avrebbe voluto vincere a Napoli, una manifestazione nella quale sperava di poter arrivare il più lontano possibile.
SOSTITUZIONI
Rafa lo ha sostituito dopo 23 minuti della ripresa nella trasferta di Parma e Gonzalo non l’ha presa bene e si è innervosito al rientro in panchina. Era già successo con la Fiorentina al San Paolo, anche in quel caso gli azzurri persero la partita. Ci è rimasto male l’argentino, uno che non vuole mollare mai perchè ha i numeri per colpire anche in giornate nelle quali non è al massimo. Fu così a Torino, in una delle sue serate non brillantissime restò in campo e mise a segno il gol vincente all’ultimo minuto. Invece nelle ultime partite Benitez lo ha tolto dal campo e lui si è sentito messo improvvisamente in discussione: il tecnico spagnolo si è privato del suo leader indiscusso, proprio del giocatore più rappresentativo. Una situazione inedita per Gonzalo: punto di riferimento in tutta la stagione, si è ritrovato sostituito due volte nelle ultime quattro partite.
DIGIUNO DI GOL
Si è fermato da quattro partite a 14 reti e la corsa al titolo di capocannoniere si è fatta sempre più complicata: Tevez, Immobile e Toni hanno allungato. Tutti a segno gli altri bomber nelle ultime partite, fermo invece Higuain, un’altra delle situazioni che lo ha innervosito. Già perchè il titolo dei bomber non è la priorità stagionale ma sicuramente si tratta di un obiettivo di prestigio al quale l’argentino tiene. Gli restano adesso sei partite per poter provare l’aggancio alla vetta.
SACRIFICIO TATTICO
Ruolo di grande sacrificio quello di Higuain, contributo costante in fase di non possesso, il primo attaccante che va a pressare sui difensori avversari quando cominciano la manovra. Compito che ha svolto in maniera particolare ed efficace contro la Juve, un impegno che gli ha fatto sprecare molte energie, tanto è vero che si è visto pochissimo in fase conclusiva. Nel calcio di Rafa l’argentino diventa determinante non solo per i gol ma anche per gli assist e il contributo che riesce a dare alla squadra in ogni momento. Quando cala l’intensità ecco che si evidenziano di più gli aspetti negativi delle sue prestazioni e si nota di più il suo digiuno in fase realizzativa.
MONDIALI E FUTURO
L’appuntamento dei Mondiali a giugno in Brasile, Higuain sarà uno dei protagonisti più attesi della rassegna mondiale. Farà parte del gruppo di Sabella, punto fermo della Seleccion, l’attaccante titolare. Da queste ultime sei partite di campionato e dalla finale di coppa Italia attende lo slancio definitivo per in grande Mondiale con l’Argentina. Importante in questa fase tenere la condizione giocando e cercando di limitare il rischio infortuni, discorso questo che non vale solo per il Pipita ma per tutti quelli in odore di Mondiale. Un futuro vincente a Napoli, una squadra ancora più forte in grado di lottare per lo scudetto e brillare in Europa. E ovviamente la voglia di poterci riprovare in Champions, il terzo posto costringerà il Napoli a giocare il preliminare ed ecco perchè il Pipita a tutti i costi avrebbe voluto raggiungere il secondo posto.
Fonte: Il Mattino.
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