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FOCUS – Huseyin Avni Ake, l’ultimo anno per la casa del Trabzonspor

Focus sull'impianto che ospiterà la sfida d'Europa League tra Trabzonspor e Napoli con la storia del '61esimo' minuto

LA CITTA’ Da Berna a Praga passando per Bratislava, l’aereo azzurro a Febbraio atterrerà a Trebisonda, con vista sul Mar Nero. Città dalle mille controversie, fondata dai Greci nel VIII secolo a.C. col nome di Trapezunte, l’ultima città bizantina indipendente ad esser conquistata dai Turchi Ottomani, nel 1461, dopo Costantinopoli e Mistra, sotto l’assedio di Maometto II, vede oggi nel Trabzonspor la massima voce sportiva del luogo. Il club è di tradizioni recenti, fondato nel 1967 come polisportiva è l’unica vera alternativa al dominio sportivo di Istanbul. La storia permea nell’Huseyin Avni Ake, la ‘casa’ delle Tempeste del Mar Nero, dove ad ogni 61esimo minuto di ogni match i tifosi esplodono in cori ed esplosioni di colore per ricordare il 1461, l’anno della caduta dell’impero di Trebisonda.

LO STADIO L’Huseyin Avni Ake vede luce nel 1951 con una capienza di appena 2500 posti

L’impianto nasce per l’esigenza di ospitare le partite del campionato di Trebisonda, ha subito diversi restauri fino a quello del 2010 che ne ha ampliato la capienza a 25000 posti, divisi in due curve e una tribuna scoperte e una tribuna coperta. Lo stadio è situato nel cuore della città, sulla Gise GK, strada a 25 minuti in auto dall’aeroporto della moderna Trabzon. Con i lavori d’ammodernamento per il primo accesso in Champions League della squadra è stata eliminata la pista d’atletica, così facendo gli spalti sono proprio a ridosso del terreno di gioco, in erba naturale e di 68×105 metri. Lo stadio è dedicato a Huseyin Avni Ake, scomparso prematuramente a 45 anni nel 1944, amministratore sportivo ed insegnante di educazione fisica che ha prestato servizio a Trebisonda negli anni quaranta ed è stato fondamentale per la crescita dello sport nel paese, soprattutto del calcio. Non solo il Trabzonsport utilizza l’arena sulla Gise GK, ma anche il Trabzon (squadra B del Trabzonspor), l’Ofspor (squadra del distretto di Of militante nella terza serie turca) e l’Akcabaat Sebatspor. Il settore ospiti è situato tra la curva e la tribuna scoperte, alla sinistra della tribuna coperta. L’Huseyina Avni Ake sta vivendo il suo ultimo anno da stadio del Trabzonspor, dalla prossima stagione le Tempeste del Mar Nero si trasferiranno sull’isola artificiale di Akyazi nel moderno impianto da 40mila posti che verrà probabilmente sponsorizzato dal marchio Swarovski con un investimento da 70 milioni di euro per i prossimi 10 anni, un ottimo affare per il club di Trebisonda dopo la fine dell’accordo con la Turk Telekom. Volendo esser ottimisti il Napoli potrebbe essere l’ultima squadra europea a giocare nell’Huseyina Avni Ake, c’è un precedente confortevole da questo punto di vista, stagione 2012/13 AiK Solna-Napoli 1-2 con Cavani che realizza l’ultimo goal allo stadio Rasunda di Stoccolma che poi verrà demolito per far spazio ad un quartiere residenziale con il club svedese trasferito a pochi metri di distanza, alla Friends Arena.

1461 E’ l’anno della definitiva caduta dell’Imperto di Trebisonda. Maometto II (settimo sultano dell’impero ottomano) venuto a conoscenza di un complotto anti-ottomani partì da Bursa a capo di una potente armata, isolò Trebisonda conquistando Sinope e neutralizzando i turcomanni di Uzun Hasan (sovrano Turkmeno), e strinse l’assedio alla città prim’ancora che gli abitanti potessero scoprire del suo approdo sulle coste del Mar Nero. Trebisonda resistette un mese per poi arrendersi il 14 agosto del 1461, ci furono delle resistenze isolate di alcuni castelli ma furono vane contro la potenza dell’armata di Maometto II. L’impero Romano d’Oriente si era così estinto con la caduta di Trebisonda, un processo irreversibile dopo la conquista di Costantinopoli dei Turchi nel 1453. E’ questo il motivo per cui ogni volta che scocca il 61esimo minuto gli Ultras del Trabzonspor fanno partire un vero e proprio spettacolo di luci e fumogeni innegianti l’impero Bizantino, in memoria della caduta di Trebisonda, il 14 agosto 1461.

 

Servizio a cura di Andrea Cardone

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