l’agente Fifa Alessandro Mancini, grande conoscitore di calcio uruguagio e non solo. Ha vissuto diversi anni nel paese sudamericano, tanto da iniziare una collaborazione con Matias Pittini, uno dei più famosi procuratori presenti in Uruguay. Giovane ed esperto allo stesso tempo, Mancini espone i suoi pensieri riguardanti il mondo della procura calcistica.
Sig. Mancini quale è la differenza tra i nuovi procuratori e quelli della vecchia guardia?
Sicuramente i procuratori della vecchia guardia avevano in precedenza terreno più fertile ed oggi possono godere di un nome che,con il tempo, si son fatti insieme ai giocatori che hanno assistito. Ciò può essere un punto a favore o a sfavore dipende da come hanno lavorato. Mi è capitato in diverse occasioni di ascoltare da genitori o atleti dire:”Voi procuratori siete tutti uguali, finché va tutto bene ci siete e poi sparite!” Da queste affermazioni si può capire che in passato ci sono state brutte esperienze e delusioni. Personalmente non mi sento di far parte di quella classe manageriale. Ho iniziato la mia carriera di agente di calciatori in Uruguay dove ho vissuto per diversi anni e dove seguo ancora diversi giocatori in collaborazione con la PM International Football Management. Ovviamente sono affiancato da un collaboratore nonché amico, Matias Pittini, anche lui giovane agente fifa come me. Con Pittini abbiamo sempre voluto differenziarci dagli altri procuratori noti, privilegiando alla quantità la qualità e cerchiamo insieme ai nostri assistiti non solo il successo nel campo ma anche fuori dal campo.
La nostra scuderia è formata da giovani talenti, molti dei nostri assistiti li seguiamo già da diversi anni. Proviamo a instaurare rapporti con l’atleta e la loro famiglia già da quando sono piccoli (14,15,16 anni). Qui di seguito ci sono alcuni dei miei assistiti:
– Sebastian Coates (classe 1990, ha giocato anche con la nazionale maggiore dell’Uruguay). Milita nel Nacional. DIFENSORE CENTRALE
– Brian Lugo (classe 1991, nazionale under 20, giocherà le qualificazioni per il mondiale in Perù con la nazionale uruguaiana). Milita nel club River Plate d’Uruguay in prima divisione. CENTROCAMPISTA-ATTACCANTE
– Diego Rodriguez (classe 1991, nazionale under 20, Uruguay). Milita nel Wanderers di Montevideo. TERZINO SINISTRO
– Martin Tejera (classe 1991, nazionale under 20 Uruguay). PORTIERE
Tuteliamo anche altri giovani. Il nostro assistito con maggiore età è Ronaldo Conceiçao, difensore centrale classe 1987 e milita nell’Internacional di Porto Alegre (Campione Coppa Libertadores). Penso che la relazione umana sia uno dei fattori più importanti in questo mestiere, il saper trasmettere fiducia, professionalità e soprattutto trasparenza. È troppo facile illudere delle persone e offrirgli un qualcosa d’immaginario, noi seguiamo i nostri atleti giorno per giorno e con loro inseguiamo il loro sogno. Aiutiamo l’atleta ad aumentare il suo potenziale al massimo, coltiviamo una relazione di fiducia offrendo un’assistenza personalizzata simultaneamente a ciò che sono i fondamenti per la costituzione di un’ agenzia solida e stabile: qualità umana, serietà, onestà, fiducia, trasparenza ed effettività.
È anche vero che probabilmente instauriamo un rapporto con alcuni atleti in età prematura ma ciò ci facilita a seguire la crescita del ragazzo e a valutare le sue potenzialità non solo a livello calcistico ma su tutti i fattori che vanno a incidere nella formazione del ragazzo in modo da generare congiuntamente ai genitori un clima efficace di collaborazione e, soprattutto, proporre interventi pertinenti.
Se un ragazzo vuol diventare un agente fifa, cosa deve fare? Servono molti sacrifici o ci vuole anche tanta fortuna?
Bisogna ottenere la qualifica di agente superando l’esame indetto 2 volte all’anno, a Marzo e a Settembre, nella federazione di calcio di appartenenza. Superato l’esame si viene abilitati ad esercitare l’attività di agente di calciatori sia in Italia che all’estero. Una volta diventati operativi sicuramente fortuna e sacrifici non dovranno mancare, ma ciò che è imprescindibile è la passione che si ha per questo sport per poter lavorare sempre con umiltà. Queste, penso, siano le qualità che ci ricambiano sempre.
Eliminazione dell’Italia under 21. Secondo lei quali sono state le cause? Livello giovanile scarso o ci sono altri motivi?
Risposta difficile, mi dispiace per Casiraghi, fino alla penultima partita aveva fatto bene. Nell’ultima partita abbiamo abbassato la guardia, comunque il ct ha fatto bene. Le responsabilità penso che non siano del mister anzi penso che allenatori bravi in Italia ce ne siano ma il lavoro viene anche svolto dai club. Molti pensano che la colpa si debba tendere all’allenatore, ma qui c’è molto su cui riflettere: fallimento della nazionale maggiore in Sudafrica, mancata qualificazione dell’under 20 ai prossimi mondiali che si terranno in Colombia, l’eliminazione dell’under 19 al primo turno dell’europeo 2010 e ciò comporterà l’assenza della nostra nazionale nel mondiale 2011. Federazione e Società (mi riferisco ai responsabili dei settori giovanili) dovrebbero trovare una soluzione al problema dell’insufficiente competitività delle nostre rappresentative, ed iniziare insieme un progetto per portare di nuovo il nostro calcio ai massimi livelli. Se non sbaglio ci troviamo al tredicesimo posto nel Ranking FIFA. Comunque anche i media avranno su cui lavorare per cambiare le cose, dando,per esempio, più importanza al calcio giovanile. Una domanda che mi faccio spesso è il fatto che in Italia i calciatori ci mettono del tempo prima di maturare, realtà diverse le troviamo in Inghilterra o Spagna.
Secondo lei chi è il miglior giovane a livello italiano?
Sicuramente l’ultimo giovane nazionale che abbiamo “esportato”, Mario Balotelli.
… e il miglior giovane a livello straniero?
Javier Matías Pastore.
LA REDAZIONE
fonte:generazioneditalenti.com
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