L’infortunio è alle spalle. «Sto bene, mi sto preparando per i tornei sull’erba e per gli appuntamenti negli Stati Uniti». Una serie di problemi fisici, i tormenti cominciati con l’operazione al polso. Adesso il sorriso è nuovamente smagliante. Flavia Pennetta, brindisina, stella lucente del tennis italiano, è ad Anacapri come ospite d’eccezione di Vip Champion 2013, l’evento organizzato dalla 361 Ondemand di Giuliano Annigliato e da Domenico Zambelli. Appena sbarcata sull’isola s’è recata ai campi dello Sporting Club con Andrea Preti, il modello che le è accanto da alcuni mesi. «Ero stata a Capri da bambina, un incanto», sorride ai bordi della piscina del Nettuno Club, dove è stata accolta dal manager della struttura Ciro Perrella e dal calore di tanti tifosi. Vorrebbe tornare presto da queste parti: una finale di Fed Cup a Napoli è negli auspici dell’azzurra che ha conquistato tre volte la Davis femminile. «Speriamo, sarebbe bellissimo: la città ha ospitato eventi importanti, compresi quelli del tennis».
Sara Errani demolita da Serena Williams nella semifinale del Roland Garros: le regine azzurre della racchetta sono ancora lontane da queste campionesse fenomenali?
«Quando Serena è in una giornata come quella di giovedì, è un avversario “ingiocabile”: è la migliore al mondo. Se lei gioca a gara perfetta, c’è poco da fare per tutte le donne e anche per molti uomini. Ma nè io nè la Errani nè la Schiavone nè la Vinci davanti ad un avversario di questa levatura ci sentiamo battute: mai entrate in campo sconfitte e peraltro la Williams non è al cento per cento tutti i giorni. Piuttosto, è il caso di sottolineare l’alto livello raggiunto dal tennis italiano, in particolare quello femminile: dal 2006 la nostra squadra è protagonista, come dimostrano le vittorie ottenute nelle finali di Fed Cup».
Sono stagioni fortunate per il tennis rosa.
«Nate per caso, non c’è stato un elemento particolare a determinare questi successi. La squadra si è formata e consolidata negli anni. Sempre più compatta, sempre più forte: ognuna di noi è riuscita a dare il massimo e i risultati sono puntualmente arrivati».
Ma tra le donne dello sport non c’è rivalità?
«Competizione, non rivalità. La competizione deve esserci perché aiuta a migliorarsi. L’invidia no, quella non fa crescere».
Campionessa dello sport, donna copertina e anzitutto una ragazza del Sud.
«Sono orgogliosa delle mie origini, come tanti altri atleti meridionali che si sono affermati a livello internazionale. Ho avuto il sostegno di una famiglia di sportivi e la loro mentalità mi ha aiutata. È cambiato tanto rispetto a quando iniziai io perché oggi ci sono genitori che “spingono” troppo i figli e li vorrebbero subito professionisti: così non va bene, così non li aiutano».
Da Capri a Napoli, ad un ricordo sportivo non esaltante.
«La sfida di Fed Cup persa contro la Spagna nel 2008. La tengo ancora presente, mi piacerebbe tornare presto a Napoli per giocare una finale e per vincerla, un altro alloro per il tennis italiano che anche in campo maschile è notevolmente cresciuto grazie a Seppi, Fognini, Starace, Volandri».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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