“La Sampdoria è una squadra compatta, Ranieri è molto bravo, ha dato identità al gruppo; non ci sono grossi nomi, ma è riuscito ad infondere una mentalità importante – queste le parole di Francesco Flachi, ex della Sampdoria, ai microfoni de “Il Sogno nel Cuore”, programma in onda su Radio Crc dalle 13:00 alle 14:00 e condotto da Luca Cerchione, Floriana Messina e Diego Maradona Jr -.” Il tecnico della Sampdoria ha un curriculum di grosso rilievo anche a livello internazionale, quindi Gattuso avrà tantissimo da imparare. Il tempo per recuperare posizioni in classifica, il Napoli lo ha, anche perché è un’ottima squadra, molto equilibrata. Quello di quest’anno è un campionato aperto a tutti.
Mertens? È un giocatore talmente forte che può ricoprire qualsiasi ruolo”.
L’ex della Sampdoria ha poi parlato del capitano del Napoli, Lorenzo Insigne: “Crescere calcisticamente nella propria città, quella per cui fai il tifo, è una sensazione magnifica. Ti senti parte della curva. Io personalmente non ho vinto coppe, ma ho vinto il cuore di tantissime persone. Gli auguro di rimanere il più a lungo possibile al Napoli perché tutto questo affetto lo ritroverà durante gli anni. Avere la riconoscenza dei tifosi ti da lo stimolo per andare avanti.
Milik? La situazione covid ha cambiato il futuro, quindi le società vanno avanti in maniera più cauta, anche per questo non sono riusciti a venderlo. Milik per me è un giocatore forte, determinante, gioca per la squadra. Ricordiamo che il polacco ha la maturità e l’esperienza per far giocare bene tutto il gruppo. A Firenze farebbe comodo.
Gattuso? In questo campionato, se riesci a farti rispettare dalla squadra, hai una marcia in più e Rino ce l’ha – ha continuato Flachi -. Vedo un Napoli compatto ed affiatato, quindi potrà arrivare a dei risultati importanti. Nella griglia di partenza gli azzurri potevano essere paragonati al Milan, e nulla toglie che andando avanti raggiungano i rossoneri.
Stadio Diego Armando Maradona? Sono venuto a Napoli a 11 anni e ho avuto il piacere di veder Diego allenarsi al Campo Paradiso, sono stato per tre giorni in città. Ho ricevuto la sua maglia da Moggi, e per me è stato un onore. Diego è un uomo che ha fatto innamorare l’Argentina, Napoli e chiunque ami il calcio, il resto è tutta noia”.
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