Fisco, Maradona contro Tremonti

 

 

 

Diego Maradona ha deciso di giocarla la partita decisiva con il fisco italiano:  sarà l’avvocato Angelo Pisani, presidente di NoiConsumatori e specialista nell’affrontare casi spinosi di “cartelle pazze”, a curare il nuovo ricorso presentato dal Pibe dopo la sconfitta nelle precedenti occasioni. Maradona vuole tornare in Italia liberamente, e solo risolvendo le questioni aperte con l’erario potrà farlo: il debito a suo carico è di circa 38 milioni di euro per mancati versamenti Irpef cresciuti, con gli interessi, di circa tremila euro al giorno. Il 5 maggio, alle 9, davanti alla Commissione provinciale tributaria di Napoli, comincerà la discussione del ricorso presentato dal nuovo collegio difensivo del Pibe.

Dall’unica prova documentale presentata da Equitalia”

spiega Pisani

ossia un avviso di mora del 2000, risulta che fino a quel momento nessun accertamento fiscale o cartella è stato mai notificato al presunto trasgressore, e già questo comporta l’estinzione di ogni credito per maturata prescrizione decennale. L’unico avviso di mora veniva notificato solo il 19 giugno 2000, prima ad un custode del Centro Paradiso e poi in maniera irrituale alla Casa comunale, quindi mai a Maradona che in tale data già non risiedeva più in Italia e giocava nel Siviglia”.

Pisani affila le unghie:

Diego non poteva mai avere conoscenza della richiesta del fisco italiano e quindi non ha potuto esercitare alcun diritto di difesa: ne deriva la nullità ed inammissibilità di qualsivoglia addebito e condanna a suo carico. Chiederemo immediatamente la sospensione dell’esecutività dei pignoramenti a carico del Pibe de Oro: richiesta che, se accolta, permetterebbe a Maradona di rientrare in Italia senza temere conseguenze”.

La Redazione

P.S.

Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno.it

Vesux

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