Bisogna dire la verità, la Fiorentina vista ieri al “San Paolo beach Stadium” ha affascinato ed è piaciuta. La squadra dell’ “aeroplanino” Montella, l’ex attaccante della Roma made in Pomigliano d’Arco, ha giocato un gran primo tempo, senza nessun timore reverenziale, imbrigliando il Napoli e non facendolo respirare, tenendolo spesso nella sua metà campo. Sembrava che i viola giocassero in casa. La qualità del centrocampo dei toscani si è vista, la cerniera con Romulo (nell’attesa di Aquilani), Pizarro e il madrileno Borja Valero ha funzionato, costruito un bel gioco, fatto di tanta qualità. Senza scomodare il Barça, il gioco della Viola si è ispirato proprio a quello catalano, con un centrocampo tutta qualità che però ha fatto bene anche in fase difensiva. E il Napoli? Detta così, sembra che gli azzurri abbiano subito passivamente ma così non è stato. Nella seconda frazione di gioco gli azzurri sono usciti bene fuori, preso coraggio dopo il gol di Hamsik e fatto capire al Montella team qual era la squadra più forte in campo, quella più solida, compatta e cinica. Se per gli azzurri le conferme arrivano partita dopo partita ed i napoletani cominciano a sognare, possono dormire sonni tranquilli anche a Firenze. La Fiorentina di ieri sera c’è, è una bella squadra, ha una buona identità di gioco e dirò la sua in questo campionato con un ottimo conduttore come Montella che si dimostra sempre più validissimo coach. Napoli e Fiorentina, che il calcio italiano prenda spunto: dai partenopei per la continuità, per il validissimo progetto e per il fair play finanziario, dai toscani per l’idea di gioco che Montella vuole inculcare ai suoi, tanta qualità, divertimento e gioco spumeggiante, un calcio “prandelliano” che con il tempo darà i suoi frutti nei pressi dell’Arno.
Servizio a cura di Dario Gambardella
