Il sogno scudetto passa anche per i suoi piedi. Josip Iličič è uno dei trascinatori della squadra più applaudita d’Italia, la Fiorentina di Paulo Sousa. Terza stagione per lui in viola, le prime due, come dichiarato a La Gazzetta dello Sport, non sono state facili: “Quando ho scelto la Fiorentina pensavo di giocare subito. Invece non è andata così e ci sono rimasto male. Anzi, mi sono arrabbiato. Un calciatore che ha nella testa cattivi pensieri non riesce a dare il meglio. Il momento più difficile è stato quando sono stato fischiato dai miei tifosi, dentro il mio stadio. Ma non mi sono arreso. Poi, è arrivato Paulo Sousa. Il mister fin dal primo giorno mi ha fatto sentire importante. La sua vera forza è aver conquistato la stima dello spogliatoio. Guardate le statistiche: ogni giocatore della rosa è stato titolare in almeno una partita. Questo vuol dire creare un gruppo vincente. Non a parole, ma con i fatti“.
Scudetto? Ora si può: “Possiamo vincere il titolo. Lo abbiamo dimostrato sul campo. Però sarà dura. E sarà decisivo vedere come affronteremo il momento di crisi che prima o poi arriverà. Paulo Sousa ha vinto tre campionati ma ogni volta ha dovuto superare un periodo complicato. Squadra favorita? La Roma. Perché gioca al calcio, perché ha qualità e alternative. Nelle prossime gare non avrà Salah e Gervinho ma Iturbe e Florenzi sono altrettanto forti. Inter? Ho parlato con Handanovic dei nerazzurri. Sono fortissimi in difesa ma hanno anche tanta fortuna. L’Inter non mi sembra da scudetto. E dire che Perisic, Jovetic e Ljajic sono grandi calciatori. Napoli? La squadra di Sarri ha un attacco esplosivo. Ma la difesa non è da scudetto”.
I calci piazzati sono uno dei punti di forza di Iličič: “Ho imparato giocando da bambino sotto casa. C’era un muro che funzionava da barriera. Nakamura del Celtic è il più bravo al mondo. In Italia i migliori sono Pjanic e Alonso”. Su Kalinic: “Lui ha sbagliato ad andare nel calcio inglese non avendo un fisico da colosso. Ha rischiato di buttar via una carriera. Kalinic è fortissimo. Non è Higuain che può vincere da solo una partita ma lui può aiutarci a conquistare il titolo perché lavora come un matto per la squadra. Mi ricorda Abel Hernandez quando era a Palermo“. Iličič segnò due gol nel derby dell’anno scorso, può essere di buon auspicio: “Ho segnato una fantastica doppietta. In porta c’era il nostro Sepe. Lui sostiene che i miei tiri erano parabili. Non è vero. Neppure Superman li avrebbe neutralizzati“.
Su Rossi e Bernardeschi: “Un campione. Avremo bisogno dei suoi colpi per restare in testa alla classifica. Bernardeschi? Alla sua età giocavo a Maribor e per fare carriera dovevo scalare le montagne. Lui ha un’occasione per diventare giovanissimo un calciatore di livello assoluto. Non deve sprecarla“. Juve-Milan, match tra due squadre che faticano: “Si poteva immaginare che la Juve avrebbe fatto fatica a sostituire due giocatori importanti quali Pirlo e Tevez. Il Milan, invece, non lo consideravo da scudetto neppure ad agosto“. Passioni: “Macchine, orologi e cucina. Ah, dimenticavo vado pazzo per la moda. Quando finirò di giocare a calcio potrei accettare una proposta di lavoro dalla famiglia Della Valle in questo settore. Ho buone idee e grande competenza“.
Fonte: Gianlucadimarzio.com
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