Arrivo a sorpresa alla ripresa degli allenamenti, Andrea Della Valle mostra vicinanza alla Fiorentina in un momento delicato e quando gli obiettivi in campionato sono ancora lì, alla portata. Un messaggio chiaro alla città, lì a mostrare il progetto viola che va avanti. Lì, dinanzi alla stampa, convocata per augurare una buona Pasqua e darsi appuntamento a dopo la sosta: “Sono qua per salutare la squadra, purtroppo ne mancano 11 che sono in Nazionale. Ne siamo orgogliosi. Per Bernardeschi sono stracontento, per Astori è una conferma: glielo avevo detto a inizio stagione… Ci tenevo ad incontrarvi perché sentire e leggere rassegnazione, un sentimento che non ci appartiene, mi dispiaceva. Non c’è e non è mai esistita in questo gruppo, lo vedrete nelle prossime settimane. Non bisogna drammatizzare, 5 punti possono diventare pochi. Dobbiamo confermare il quarto posto che è importante e ci siamo, per la Champions siamo vivi. Fiorentina-Napoli è stata forse la partita più bella del calcio, sono sorpreso che con poche partite è cambiato lo spirito nei nostri confronti. Lotteremo fino alla fine, ad inizio stagione non partivamo per la Champions e siamo stati una bella sorpresa. Devo togliere un po’ di pressione e lanciare un messaggio alla città: si può essere delusi, ma bisogna subito reagire tutti insieme. E così arriveranno altri risultati. Questa è la regola del calcio: si mette subito in discussione tutto…
Sousa non ha abbandonato la Champions. Qui sono tutti convinti, da me alla squadra, che riusciremo a chiudere un’annata che rimarrà positiva come le ultime. Lottiamo sempre per i vertici: a Natale le premesse erano tante, ma dobbiamo dire che la squadra sta continuando a dare se stessa. Noi la nostra parte la faremo… Corvino? Tutti i giorni leggo qualcosa. Se la traversa di Borja fosse stata un gol staremmo parlano di altre cose… Lo accetto, è il calcio. Ma notizie così che destabilizzano l’ambiente non le commento, per rispetto di tutti. C’è un grande gruppo che ci ha fatto sognare e ci continuerà a dare soddisfazioni. Sousa? È convinto. Abbiamo aperto un ciclo, questo allenatore ci ha dato la conferma che questi giocatori sono fantastici. Ci hanno resto tutti orgogliosi e continueranno a farlo, sono i primi delusi da aver perso punti contro Verona e Frosinone. Cessione della società? Smentisco perché non ne voglio parlare: sono tutte notizie che vengono sempre fuori quando non si gioca. Parlare di queste cose destabilizza solo l’ambiente, sono qui per dare serenità e dare un messaggio alla città. Qua non c’è mai stata rassegnazione, neanche quando rischiavamo la B. Non esiste questa parola nel nostro vocabolario. Uno step in più? Non so perché da tanti anni si parla di grande sforzo, come due anni fa con Gomez quando ne siamo usciti con le ossa rotte. Siamo l’unica società che ha rimesso soldi nei conti. I Della Valle ci mettono i soldi, io e Berlusconi siamo gli unici ad aver rimesso soldi sul tavolo. Poi ne parleremo un giorno… Ogni tanto bisogna fare un punto tutti insieme. Fino a venti giorni fa uno dei calci più belli d’Italia a detta di tutti era il nostro: perché sciupare un percorso per due partite sbagliate? Prendiamo la parte positiva. Il percorso è ancora lungo, 5 punti sono tanti ma non impossibili da recuperare. E dobbiamo difendere il quarto posto. Abbiamo due obiettivi: uno importante ed uno molto difficile, ma non è un sogno. Non lasceremo la Roma tranquilla.
Il mercato di gennaio? Tutto questo putiferio per Mammana, un ragazzo di 19 anni… Non lo capisco. Si poteva lavorare meglio, ma si possono fare degli errori. Abbiamo comunque 2/3 innesti importanti. Benalouane? È un discorso tecnico e legale, preferisco non rispondere. È un bravissimo ragazzo ma c’è questo problema… Zero trofei? Ci proveremo in futuro, davanti abbiamo solo 3/4 super potenze. Le altre sono tutte dietro… La Roma fattura 200 milioni, io la metà. Dobbiamo essere solo orgoglioso di quello facciamo: il ciclo è stato aperto. La mia rabbia? Sono permaloso ma non troppo, lo sono come lo siamo tutti. Mi rivolgo a quello striscione con cui sembravo il nemico in città. È una minoranza… Quando la gente tutta lo penserà allora me ne andrò. Montella? Mi viene da sorridere, ero in questa stanza quando mi spiegava certi concetti. Gli auguro di fare bene, ma abbiamo bisogno di vincere contro di loro. Firenze vicina come in passato? Quando vado in giro li sento vicini, forse c’è una minoranza che non percepisco e li sento distaccati. Ma l’importante è che il popolo innamorato della Fiorentina sappiano che sono ancora più innamorato di loro di questa squadra. Io sono la garanzia di questo progetto. Fino a 15 giorni fa staremmo a parlare di altre cose… Inutile recriminare, è tutto ancora aperto. Non bisogna mollare e non voglio sentire rassegnazione: noi non lo siamo, Sousa è molto carico. Firenze abbia fiducia. Stadio? Novità a breve no, ma ne parleremo presto. Sono molto positivo per la situazione”
Fonte: Gianlucadimarzio.com
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