Quarto. «La storia della Nuova Quarto per la Legalità mi ha incuriosito, perché non immaginavo che tra gli assets criminali della camorra ci potessero essere anche squadre di calcio. Qui è nato un importante progetto di legalità che va sicuramente esportato anche in altre realtà». Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha deciso di venire di persona, a Quarto, per sostenere il nuovo corso di legalità del team un tempo gestito dal clan camorristico Polverino e poi sequestrato e affidato, per decisione della procura antimafia, al binomio dirigenziale composto dall’avvocato Luca Catalano e da Gigi Cuomo, referente nazionale di Sos Impresa. Con il presidente della Camera, ieri mattina sul terreno di gioco dello stadio comunale flegreo, c’era anche il pm della direzione distrettuale antimafia Antonello Ardituro, tra i promotori dell’iniziativa antiracket che non ha precedenti in Italia. «La camorra tenta di imporre il controllo sociale anche attraverso sport popolari come il calcio – ha spiegato Ardituro al presidente Fini – Ci sono altri esempi di squadre finite nelle mani dei boss, ma questo di Quarto è stato un esempio riuscito di operazione inversa».
La Nuova Quarto per la Legalità gioca nel campionato Promozione e sulle magliette non porta sponsor qualsiasi, ma uno slogan che è un marchio di fabbrica per chi combatte racket e usura: Rete per la Legalità. E ieri mattina Fini si è mescolato a calciatori, dirigenti e tecnici per la classica foto ricordo. Una istantanea tra quelle magliette che è diventata emblema del messaggio anticlan. «Ho saputo che avete subito raid e intimidazioni, ma il vostro impegno va condiviso e rafforzato – ha aggiunto la terza carica dello Stato parlando con l’allenatore Ciro Amorosetti – Sentivo il dovere di essere fisicamente presente qui tra di voi, per dare un segno tangibile dell’attenzione e della vicinanza al vostro impegno contro la camorra. Lo sport insegna fair-play e pieno rispetto delle regole. Abbinare ad esso una serie di iniziative di legalità ha una forte valenza sociale». Con Fini c’erano tra gli altri anche i parlamentari della commissione antimafia Luigi Muro (Fli) e Salvatore Piccolo (Pd), oltre al commissario prefettizio Vincenzo Greco, alla guida del comune da quattro mesi dopo le dimissioni del sindaco Giarrusso. E non poteva mancare l’accenno al Bologna, squadra del cuore del presidente della Camera. «Tra il Napoli e il mio Bologna – ha detto ancora Fini – c’è sempre stata molta simpatia. Magari a breve si potrebbe organizzare un gemellaggio tra la Nuova Quarto e i rossoblu felsinei, oltre a una partita con la nazionale dei parlamentari».
«È’ stato un altro momento importante per la nostra battaglia di legalità – sottolinea Gigi Cuomo – Alla terza carica dello Stato abbiamo mostrato il nuovo volto della Quarto sportiva e di quella società civile che sta voltando pagina dopo gli anni bui. Un impegno che ha trovato lo Stato presente». Imponente il dispiegamento di forze dell’ordine dentro e fuori lo stadio: si temevano contestazioni da parte dei centri sociali e dei manifestanti anti-discarica del Castagnaro. È filato tutto liscio, mentre al termine della visita una delegazione di lavoratori dell’Ipercoop, a rischio licenziamento, ha chiesto e ottenuto di incontrare Fini per pochi minuti.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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