Il charter della squadra decollava verso Eindhoven e una macchina della Guardia di Finanza parcheggiava al centro sportivo di Castelvolturno: è cominciata così, la lunga giornata del Calcio Napoli. Sospesa tra l’Europa League e la richiesta specifica della Procura della Repubblica di Napoli: di acquisire atti e documenti relativi ai contratti dei calciatori; ai rapporti finanziari tra calciatori e agenti, e tra questi e il club; alle compravendite dei calciatori dal 2008 al 2012 (con particolare riferimento ad alcuni). Nonché appurare l’aspetto dei diritti d’immagine. Un’operazione condotta tra Castelvolturno e gli uffici della Filmauro a Roma: dove gli uomini delle Fiamme Gialle sono stati accolti direttamente da Aurelio De Laurentiis. Nessuno risulta iscritto nel registro degli indagati, e anzi il Napoli ha tenuto a precisare la propria serenità: «La società è al fianco della magistratura in ogni attività volta all’accertamento della verità» .
AL CENTRO SPORTIVO – E allora, la prima parte del racconto. La cronaca della visita nella sede azzurra di Castelvolturno dei quattro uomini con la valigetta, il completo e gli occhiali scuri del colonnello Altiero della Gdf di Napoli. Intorno alle 9, il pool viene accolto dal direttore amministrativo, Antonio Saracino, ma deve accontentarsi dell’esigua parte dei documenti custoditi al centro sportivo: la maggior parte degli atti interessanti, infatti, è archiviata negli uffici della Filmauro. A Roma. Dove, su delega del pool che si occupa dei reati finanziari coordinato dal pm Giovanni Melillo e dai sostituti Ardituro, Capuano, De Simone e Ranieri, poco dopo vengono dirottati i finanzieri inviati precedentemente in Federcalcio.
PRESIDENTE SERENO – A fare da anfitrione, nell’elegante sede del palazzo storico di via XXIV Maggio, con vista sul Quirinale, la Gdf trova De Laurentiis in persona nonché il numero due della società, il consigliere delegato, Andrea Chiavelli. «Accomodatevi, prego: siamo felici di collaborare con la magistratura. Il Napoli è una società in regola. Da sempre. Mi auguro che questi accertamenti vengano svolti anche presso gli altri club di calcio» , avrebbe detto il presidente azzurro ai finanzieri. Con estrema tranquillità, però: il clima, infatti, è stato caratterizzato dalla grande distensione e da uno spirito estremamente collaborativo.
IL FILONE – De Laurentiis e Chiavelli, poi, hanno preso atto della richiesta della Procura della Repubblica di Napoli: acquisizione dei documenti relativi agli acquisti e alle cessioni dal 2008 al 2012, con particolare riferimento ai trasferimenti da e verso il Sudamerica (da Lavezzi a Chavez, passando per Vargas). E ancora: contratti, rapporti finanziari tra manager e calciatori, e tra loro con il Napoli, nonché i rapporti finanziari tra il club azzurro e i calciatori tesserati (nel quadriennio). A partire dagli accrediti, i versamenti e i bonifici sui singoli conti correnti, e fino alla gestione dei diritti d’immagine.
LA TRANQUILLITA’ – Nonostante la grancassa mediatica, a far da padrone è stata la tranquillità. La serenità trapelata sia dalla Procura: «Si è trattato solo di acquisizione di materiale per iniziare la valutazione dei fatti. Attività preinvestigativa» . Sia dal Calcio Napoli: «La Guardia di Finanza ha compiuto un accesso per acquisire informazioni nell’ambito di un procedimento radicato nel 2007 dai contenuti ignoti. Si sottolinea che la società e i suoi rappresentati e dirigenti non risultano indagati» . Sia dal legale del club, Mattia Grassani: «E’ un’indagine conoscitiva: non esistono indagati né accuse. Tutti i contratti sono sempre stati stilati in maniera rigorosa e nel rispetto delle norme sportive e statuali, portando a termine tutti gli adempimenti fiscali e contributivi» .
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.