L’erede ora reclama il trono di Special One. È Villas Boas, il discepolo di Muorinho, che stasera si porta la coppa a casa. Ormai l’allievo si appresa a lanciare la sua sfida al maestro. Il campionato portoghese è già stato vinto, la coppa nazionale quasi. Adesso nella bacheca del Porto di Villas Boas c’è anche l’Europa League. Dispiace per la favola del Braga, fermatasi sul più bello, in finale. Purtroppo però una sola poteva vincere, e la Storia ha voluto incoronare il principe Boas, pronto ormai a spodestare sua maestà Muorinho.
A dire il vero non è che questa sia stata una finale emozionante, anzi. Il tatticismo l’ha fatta da padrone, imbrigliando nelle pieghe della noia almeno la prima frazione di gare. La partita infatti inizia in modo soporifero. Per 45′ minuti succede poco o niente. Solo qualche sparuta folata di Hulk, niente più. Infatti il centrocampo del Braga riesce a imbrigliare la creatività del Porto, sopperendo all’evidente mancanza di qualità con un organizzazione da applausi. Sembrerebbe quindi che la prima frazione di gioco si avvii verso una mesta conclusione. Ma tutta questa noia non fa altro che rendere più spettacolare la giocata della coppia Guarin – Falcao. Il centrocampista infatti effettua una discesa sulla destra, si ferma, guarda in mezzo e fa partire dalle trequarti un cross degno della miglior Playstation. Pronto a ricevere di testa il pallone c’è Falcao, abile ad eludere la trappola del fuorigioco e ad incornare il pallone sul palo più lontano, beffando Arthur.
Complice la rete del Porto, il Braga nella ripresa sembra prendere coraggio. Attacca, pressa. Cerca anche di creare qualcosa, ma invano. Il Porto regge bene. I Dragoes infatti sfruttano sapientemente gli inevitabili spazzi concessi. Sulla testa di Pereira capita l’opportunità del 2-0, ma il giocatore biancoblù sbaglia da pochi passi. Al Braga però è mancato il classico terminale offensivo, capace di catalizzare la mole di gioco creata e ribaltare il risultato. Incontro che quindi scivola via, tra uno sterile forcing finale del Braga e i giochetti sul tempo del Porto.
Il triplice fischio è un tripudio di gioia per i Dragoes, un sogno svanito per il Braga. Il nuovo che avanza, l’allenatore del momento ha la meglio sul mago Paciencia, capace comunque di centrare la sua piccola impresa. E così sul tetto di Dublino ci va il Porto, con il suo gioco e i suoi campioni desiderati da mezza Europa. Non sarà la Champions, la coppa non avrà le grandi orecchie e non ci saranno i milioni e gli sponsor, ma si sa, a volte, ad un giocatore e ad un allenatore interessa solo alzare una Coppa, qualunque sia.
Giancarlo Di Stadio
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