Il Napoli se ne va per protesta, non partecipa alla cerimonia di premiazione e non ritira le medaglie del secondo posto. Tutti via dal campo, decisione presa per il modo scandaloso in cui è maturata la sconfitta in Supercoppa. Mazzoleni lascia gli azzurri in nove e apre un’autostrada alla Juve verso la vittoria. Un’espulsione tutta da decifrare (quella di Pandev) e un’altra contestata (quella di Zuniga), il tutto avviene negli ultimi spiccioli del secondo tempo, quando si è sul 2-2 e la finale è apertissima. La frase che Pandev avrebbe rivolto all’assistente Stefani è tutta da verificare, il primo giallo al colombiano è inesistente (è lui il primo a subire fallo), come il secondo. Poi l’arbitro completa l’opera con l’espulsione di Mazzarri.
Con due uomini in più la partita è decisa, la Juve ha vita facile nei supplementari. Il 3-2 arriva al 7′ pts, un altro episodio sfortunato, l’autogol di testa di Maggio. Poi la quarta rete di Vucinic (11′ pts). Una finale rovinata dalle decisioni di Mazzoleni, già severissimo con gli azzurri prima delle due espulsioni, con ammonizioni puntuali ad ogni intervento fuori tempo e invece nessun cartellino per i bianconeri. Da aggiungere il rigore del 2-2, per un contatto Fernandez-Vucinic non evidentissimo. Peccato, l’arbitro e i suoi assistenti hanno rovinato una partita fino a quel momento spettacolare e con diverse palle gol da tutte e due le parti. Una partita che il Napoli ha avuto l’occasione di chiudere sull’1-0 e sul 2-1 se avesse concretizzato qualche palla gol in ripartenza. Una gara che sicuramente non avrebbe meritato di perdere così. Ci sarà tempo e modo per rifarsi, la stagione è lunga. La Supercoppa è solo il primo round.
Parte meglio la Juve, fa la gara per i primi venti minuti ma non affonda mai dalle parti di De Sanctis. Il Napoli controlla e cerca il momento giusto per ripartire. Momento che arriva al 27′. Pandev lancia in verticale Cavani, Buffon neutralizza in uscita la prima incursione del Matador ma nulla può sul secondo tiro, il diagonale sul palo lungo è perfetto. Il gol sveglia il Napoli e arrivano altre due palle gol: al 32′ Cavani libera Pandev, il tiro al volo trova pronto Buffon, poi è Hamisk (36′) a sfondare e impegnare con il sinistro il portiere della nazionale. Nel momento migliore degli azzurri segna la Juve, cambio gioco di Vidal, sinistro al volo di Asamoah (37′ pt), De Sanctis un po’ sorpreso sul suo palo. Ma il Napoli c’è e rialza subito la testa, una magia di Pandev. Il macedone sfrutta un’indecisione di Bonucci, s’infila da sinistra, aspetta l’uscita di Buffon e lo beffa con un cucchiaio (41′ pt).
Nella ripresa la Juve aumenta la pressione, grazie anche all’ingresso di Vucinic. Il Napoli si abbassa troppo. Il primo pericolo lo crea il montegrino (4′ st), superlativo nella risposta De Sanctis che si salva con l’aiuto della traversa. Ancora un grande intervento del numero uno azzurro sulla punizione dai 25 metri di Pirlo. Poi Cannavaro salva al 13′ su Vucinic che aveva superato anche De Sanctis. Mazzarri toglie Cannavaro, già ammonito, inserendo Fernandez e Hamsik in calo, mettendo Gargano. Ma i cambi non danno il frutto sperato, anzi il Napoli soffre ancora di più. La spinta juventina produce il pari su rigore al 28′: contatto Britos-Vucinic, infrazione rivelata dall’assistente di porta Rizzoli. Poi il finale choc, quello che condanna il Napoli.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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