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Figc, Tavecchio: “Non mi dimetterò, pronto a ripartire con un nuovo progetto. Insigne fuori l’errore più grande di Ventura…”

"A Milano ci sono più di 100 000 napoletani, pensavo che questo potesse convincere il ct a metterlo"

Sono giorni ed ore frenetiche per Carlo Tavecchio, chiamato a dare risposte dopo la clamorosa eliminazione subita dall’Italia per mano della Svezia, a partire dal consiglio federale in programma domani: “Sono molto stanco, tanto fisicamente quanto mentalmente – racconta intercettato dalle Iene – pensavo che la Svezia, che ha una storia importante, fosse comunque un avversario certamente non impossibile e che una debacle del genere potesse essere evitata, anche grazie agli 80 000 di San Siro”. Piccola parentesi anche sulle regole dei gironi eliminatori, che al numero uno della FIGC non vanno proprio giù: “E’ assurdo mettere due nazioni campioni del mondo nello stesso girone, perché poi una di queste rischia di rimanere fuori”. Poi l’analisi si sposta sulla tattica e, quindi, su Ventura: “Perché fare cross su cross con gente alta più di un metro e novanta? Bisognava aggirarli con filosofie diverse, ma i più rapidi stavano in panchina. La disfatta è stata solo tecnica e la colpa è di Ventura“. E poi l’errore più grande, secondo Tavecchio, ha un nome ben preciso: “Come si fa a lasciare fuori Insigne? A Milano ci sono più di 100 000 napoletani, pensavo che questo potesse convincere il ct a metterlo. Invece no… nelle ultime due partite c’è stata una grande disorganizzazione mentale: Insigne fuori, Florenzi mezz’ala… ma io non potevo metterci bocca, non avevo voce in capitolo”. Ma allora perché ha scelto Ventura?: “Inizialmente ho fatto il nome di Donadoni, ma Saputo si è opposto. C’era anche De Biasi e Montella, ma erano tutti sotto contratto e liberarsi da accordi milionari non è semplice, anzi. Poi Cairo mi ha consigliato di dare una possibilità al suo ex allenatore e ho raccolto pareri anche da altri giocatori. Ventura ha avuto carta bianca su tutti, gli è stata concessa ogni cosa che volesse”.

Ma la domanda che tutta l’Italia calcistica si fa è: Taveccchio si dimetterà?Mi sento responsabile, ma non andrò via, non mi dimetterò. Domani presenterò il mio progetto in consiglio e poi starò a vedere se godo ancora della fiducia di cui ho bisogno oppure no. Ho ancora voglia di vivere, di correre e di lavorare. Non dimentichiamoci che sono stato io a portare i quattro posti in Champions, quindi qualcosa di buono ho fatto”. Poi, con la voce rotta dal pianto: “Non dormo da quattro giorni, non mi capacito di come sia andata a finire”. Chiosa finale sul successore di Ventura: “Gattuso, Spalletti o Alllegri? Acqua. Ancelotti e Conte fuoco. Malagò e Tommasi? Non entro nel merito di altre federazioni, che non mi sembrano aver fatto poi così bene. Ex giocatori in federazione? Abbiamo già Oriali, un altro potrebbe essere Buffon quando finirà di giocare”. Infine un appello agli italiani: “Abbiate pazienza e fiducia, ci sono più di un milione di ragazzi che corrono per farvi vincere un giorno i mondiali. Io soffro insieme a tutti voi, ma adesso ripartiamo”

Fonte: gianluca di marzio

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