Cosimo Sibilia, candidato alla presidenza della FIGC, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte, nel corso della trasmissione Si gonfia la rete.
“Io concorrerò come candidato per la presidenza FIGC, ci confronteremo sul futuro del calcio e alla fine i delegati sceglieranno per il prossimo quadriennio. Gravina? C’era un accordo che prevedeva la chiusura del commissariamento da parte del CONI. Quando sono stato candidato, nelle tre votazioni ero avanti negli scrutini, proprio per evitare che si potesse prolungare tutto, responsabilmente ho fatto un passo indietro. Tutto questo è stato ratificato e garantito dalla firma di Giancarlo Abete, ex presidente federale. Penso che quando c’è da discutere o si vuole modificare qualcosa ci si possa sedere a un tavolo e discutere di modifiche ma non imporre determinate decisioni. Io rappresento la componente di maggioranza relativa cioè quella dei Dilettanti, ho voluto dunque rimarcare coerenza e linearità nei comportamenti.
Lega Dilettanti? Anche questa Lega, rispetto alle posizioni della giustizia endo-federale, ha dovuto spesso ricorrere al Collegio di Garanzia del CONI, che poi ha modificato i precedenti gradi di giudizio. Nel mio programma c’è scritto che dobbiamo avere una riflessione complessiva sulla giustizia sportiva. Negli ultimi tempi ci sono state revoche al terzo grado di giudizio, questo è un tema di grande attenzione nel mio programma.
Elezioni? Io sono stato quello che, in un momento difficile, ha fatto sempre appoggio all’attuale governance. Mi dà fastidio quando si va al campo, si vince e il merito è solo di chi fa il gol mentre quando si perde è colpa di tutti. Se i risultati sono stati ottenuti è stato perché c’è stata una posizione di maggioranza determinata. Dobbiamo andare avanti e uscire dall’emergenza.
Diritti tv? Starei attento sulla questione dei fondi perché comporterebbe una cessione del 10% della Lega di Serie A. Starei molto attento sulla posizione. Conclusa la stagione dei Dilettanti? Il 5 febbraio abbiamo chiesto nel consiglio direttivo di trasmettere al CONI l’idea di rendere l’Eccellenza un campionato di interesse nazionale. Aspettiamo risultanze. Bilanci? Tema da approfondire. La cosa più semplice era girarsi dall’altra parte ma io non l’ho fatto: se dovessi essere eletto, non mi girerei”.
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