Ai microfoni di TMW Radio è intervenuto Pietro Lo Monaco, consigliere della FIGC:
“Siamo per antonomasia il paese dell’espediente, dobbiamo sempre trovare qualcosa che ci differenzi. All’estero sono più ordinati e ligi al rispetto delle regole: penso che la gestione del Covid, una cosa tremenda che sta sconvolgendo il mondo, si sia decisa di farla continuando a giocare. Così ci sta che capitino situazioni anomale: non a caso il protocollo in Serie A dice che fino a 10 contagiati si gioca, in B a 8, in C a 4, e superato questo livello le società possono chiedere una sola volta il rinvio della partita. Non si riuscirebbe d’altra parte a chiudere il campionato, e si sono visti problemi con la Reggiana di recente e il Palermo ieri, che si è presentato in campo con undici elementi precisi e hanno dovuto concludere praticamente in dieci per un infortunio. L’alternativa è chiudere tutto, ma il calcio può permettersi di fermarsi? Io dico di no. Ad oggi l’unica categoria che ha un senso è la Serie A: nonostante le perdite, si mantiene, ma credetemi che la Serie C non ha motivo di esistere, è una categoria fantasma: le spese sono insostenibili per tutti, e anche la Serie B si avvicina a questi standard. Tutti gli aspetti della nostra vita stanno subendo alterazioni…“.
Il peggio deve ancora arrivare?
“Secondo me sì. Non voglia Iddio però che ci si debba fermare… In generale però si fa grande fatica a mandare avanti la vita e all’improvviso in molti si sono ritrovati poveri, da che prendevano uno stipendio. Il quadro è drammatico, e noi quando parliamo del calcio crediamo che abbia l’immunità: non è così, soffre in maniera decisa e soffrirà per questa pandemia. Viene da dire che gli unici a non accorgersene siano proprio i protagonisti di questo settore, per i quali sembra che non cambi niente. Cerchiamo di mantenere in piedi il possibile“.
Anche la UEFA è tra gli inconsapevoli, nel confermare gli appuntamenti tra amichevoli e Nations League? Sulla gestione delle Asl, poi?
“Questa della FIFA è una grande castroneria. Non è pensabile che giocatori che siano in quarantena o ai quali è paventato il rischio Covid, si vadano a fare l’amichevole dall’altra parte del mondo col rischio di contagiare e contagiarsi. Va discusso il regolamento, perché ad oggi preveda che i giocatori, qualora ce ne sia richiesta, vanno messi a disposizione una settimana prima. Una fesseria, che viene bypassata dalle Asl e Usl, per cui diventa difficile andare in Nazionale“.
Napoli-Juve, secondo grado con ricorso respinto. Come va a finire?
“Tutto prevedibile. Io mi ero già pronunciato e penso ancora che la partita si ripeterà. La questione è di buonsenso: cosa c’entra il Napoli se il protocollo al tempo era lacunoso e prevedeva la sovranità dell’Asl? Se questa ha deciso di non farli partire, non vedo cosa c’entrassero… La FIGC si è attenuta alle regole: la non presenza allo stadio questo prevedeva, poi ci sono i ricorsi al Consiglio di Stato“.
Ma quando si saprà se e quando sarà recuperata?
“Se non sbaglio verso gennaio, leggevo il 13“.
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