Zero gol in due partite ed eliminazione come non accadeva da 60 anni per l’Italia, costretta a guardare il Mondiale di Russia da casa. Sulla vicenda si è espresso il presidente della FIFA Gianni Infantino, di origini italiane, ma naturalizzato svizzero: “Trovo ingiusto e riduttivo giudicare una presidenza solo su un risultato negativo, per quanto grave. Ho un gran rapporto con Tavecchio e rispetto molto il suo operato. È una persona di vecchio stampo, ma aperto al nuovo e capace di lavorare con tutti per il bene del calcio italiano. Una delle dimostrazioni di questo è il contributo straordinario della sua Figc al progetto Var, fondamentale per tutto il movimento calcistico e il futuro. I bilanci federali sono a posto, gli statuti della Leghe allineati e diversi progetti socio calcistici danno l’idea del grande lavoro – si legge sulle pagine della Gazzetta dello Sport.
Non andare in Russia, però, è terribile: “Ovviamente mi rendo conto del dolore di ogni italiano. Ma per assurdo, se il tiro di Darmian avesse colpito il palo interno e fosse entrato in gol, oggi si userebbero i superlativi per tutto e tutti. E neanche questo sarebbe giusto“. Qualcosa va cambiato presto: “È evidente che nel calcio italiano serve una nuova visione di sviluppo tecnico che lo riporti alle altezze che gli competono. L’Italia ha saputo reagire sempre, sarà così anche stavolta“.
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