Il 1° gennaio è iniziato ufficialmente il calciomercato con le sue trattative e i primi colpi già concretizzati sia in Italia che in Europa. Proprio di calciomercato e della sua riforma al vaglio della Fifa si è parlato alla decima edizione del Globe Soccer di Dubai nel corso di un interessante workshop nella sede dell’Al Nasr, uno dei più importanti club degli Emirati Arabi Uniti. Da tempo l’organo di governo del calcio mondiale sta pensando a delle modifiche sulle norme per i trasferimenti, tanto che è stata creata una task force per queste riforme.
Lo scorso ottobre è stato presentato al Consiglio della Fifa un primo pacchetto di riforme ed entro marzo o giugno sarà presentato un secondo pacchetto. L’obiettivo è far entrare in vigore la riforma prima del 2021. Uno dei primi punti della riforma voluta dal presidente Gianni Infantino è una regolamentazione più severa per il lavoro dei procuratori. Dal 2015 la Fifa ha abolito il registro degli agenti di calciatori, favorendo così il proliferare di procuratori improvvisati il più delle volte parenti o amici dei calciatori stessi. In Italia con la Legge di Bilancio 2018 è stato approvato anche un emendamento volto proprio alla reintroduzione dell’esame di abilitazione e alla costituzione di un albo professionale per tutelare e garantire l’esercizio della professione di un agente sportivo.
Il Registro Nazionale degli Agenti non sarà tenuto più dalla Federazione, ma dal Coni; vi si potrà accedere solamente dopo aver superato un esame di idoneità subordinato al possesso di determinati requisiti soggettivi. Dopo tre anni anche la Fifa sembra decisa a fare marcia indietro. “Gli agenti sono necessari per tutelare i rapporti fra giocatori e club, ottimizzare il sistema. Ed è quello come Fifa che stiamo facendo. Vanno stabilite regole certe e trasparenza per tutte le parti interessate“, ha dichiarato al riguardo il vicesegretario generale della Fifa Zvonimir Boban durante il Globe Soccer.
“Il lavoro degli agenti deve essere legittimato da una serie di norme severe. Noi vogliamo dare un’immagine più trasparente del nostro lavoro”, ha aggiunto Giovanni Branchini uno dei più importanti agenti a livello mondiale e favorevole al ritorno all’albo degli agenti Fifa. “I club hanno bisogno degli agenti e del loro lavoro. In casi di trasferimenti come quello di Pogba o di Ronaldo, un agente serio può dare un contributo sostanziale”, ha confermato Fabio Paratici, Chief Football Officer della Juventus.
Non solo la riforma degli agenti, la Fifa sta pensando anche all’introduzione di una ‘Clearing House’, un luogo virtuale dove avvengono tutte le transazioni a livello internazionale. L’obiettivo è la trasparenza. “Servono regole più attuali per ripulire il calcio”, ha spiegato ancora Boban. Nella Clearing House saranno registrati tutti i dati del trasferimento, compresa la provvigione dovuta agli agenti che troppo spesso oggi non viene resa nota. Oggi il calciomercato ha un giro di affari di 7 miliardi di dollari, circa 800 milioni sono le commissioni agli agenti. “La Juventus, per quanto riguarda le provvigioni deve e vuole essere trasparente, anche la Uefa si sta impegnando in tal senso”, ha dichiarato Paratici.
Altra modifica al vaglio della Fifa è il nuovo sistema più efficiente sui contributi di solidarietà. Oggi solo un terzo degli 1.6 miliardi di contributi di solidarietà dovuti è stato pagato, un sistema non ancora efficiente. Ad esempio con il passaggio di Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus, il Nacional, di Madeira (primo club di CR7) ha ottenuto 250 mila euro, lo Sporting Lisbona 2,25 milioni e il Manchester United 2,5 milioni.Infine il capitolo prestiti, con la Fifa che vuole limitare il suo uso da parte dei club ad eccezione di ragioni legate allo sviluppo del giocatore. “Oggi ci sono situazioni folli, con giocatori che hanno oltre 100 giocatori tesserati. Vanno posti dei limiti. Daremo tempo ai club per risolvere la situazione”, ha avvertito Boban.
Proprio la Juventus in Italia è una delle squadre con il maggior numero di tesserati e che negli ultimi anni ha fatto maggiormente ricorso ai prestiti. Per ovviare a questa situazione si è decisi di introdurre, come in altri paesi europei, le così delle seconde squadre. Non è un caso che il club bianconero sia stato l’unico ad usufruire di questa riforma. “I prestiti sono utili per i giovani che devono giocare e fanno fatica a trovare spazio nella prima squadra. In Italia per la prima volta abbiamo le seconde squadre e così possiamo farlo riducendo anche il numero dei prestiti”, ha concluso Paratici. L’idea della Fifa è consentire al massimo 8 prestiti in ogni finestra di calciomercato. Ora si attende soltanto la proposta ufficiale e l’eventuale approvazione da parte del Comitato Esecutivo, una decisione che rischia di cambiare per sempre il volto delle campagne acquisti.
Fonte: LaPresse
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