Viaggio all’inferno e ritorno. Critiche e fischi sono ormai parte del passato per un Tomas Danilevicius che ha saputo riconquistare a suon di gol la fiducia di Piero Braglia e di una tifoseria gialloblu che ha nel tempo imparato ad amare l’uomo prima ancora che il calciatore. L’assist per Bruno ad Ascoli, preceduto dalla splendida tripletta contro la Pro Vercelli, ha di fatto riacceso l’entusiasmo di una torcida che ha celebrato con cori e balli la presenza della punta della Juve Stabia alla serata organizzata dal gruppo «XIX giugno» per festeggiare i propri eroi. «È questo il vero tifo – spiega lo zar lituano con sul viso i segni di un’emozione a stento contenuta –, il calcio è un gioco ed in quanto tale deve esser vissuto come una festa sia in campo che fuori. I nostri supporter sono eccezionali, ci seguono ovunque senza farci mai mancare il proprio apporto».
Appoggio fondamentale anche sotto il profilo individuale. «Non posso far altro che ringraziarli sacrificandomi ogni settimana per questi colori. La recente tripletta non cambia nulla nelle gerarchie della squadra, sono a totale disposizione del tecnico. Al passato non penso più, il mio unico obiettivo è conquistare il prima possibile questa salvezza». Il momento più suggestivo della serata si è registrato quando il gruppo «XIX giugno» ha intonato il coro «Morosini uno di noi» evidenziando una volta di più i profondi valori etici che da sempre rispecchiano la tifoseria della Juve Stabia. Gli uomini di Braglia, i quali hanno conquistato l’accesso al quarto turno di Coppa Italia proprio grazie ad una rete di Tomas Danilevicius contro la Sampdoria, affronteranno il 28 novembre la Fiorentina con tutta probabilità alle 18 per far fronte alle esigenze televisive.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
