Undici stagioni e terzo nella classifica delle presenze (396) davanti a Ferrara, Hamsik e Paolo Cannavaro. Ma anche dieci gol da rigorista (e non), ben sei nella stagione ’82/83, in quel reparto che indubbiamente contribuì a fare le fortune del Napoli. Il primo scudetto e subito dopo la Coppa Italia, Moreno Ferrario di difese sì che se ne intende. «So dove si vuole andare a parare in questo momento, e ho un’idea ben precisa sulla faccenda. La difesa del Napoli non convince appieno, ma di certo non è da buttar via. L’ultima partita è stata un caso a parte, perché di errori gravi se ne fanno, ma di certo non capita tutti i giorni. Questo reparto fino a dicembre è riuscito a dare garanzie, prendendo anche pochi gol in casa e, sinceramente, non penso sia inferiore a quello di tante altre compagini italiane. E’ sugli equilibri di squadra che adesso c’è bisogno di insistere, non su di un solo settore. Evidentemente c’è qualcosa che non quadra, ma bisogna dare il tempo al tecnico di trovare i correttivi».
C’è crisi? «Ma non scherziamo! Terzi in campionato, in corsa per Coppa Italia ed Europa League, fuori dalla Champions anche se primi in classifica: è insensato pronunciare una parola del genere dopo un tris di partite che non è andato per il verso giusto. Queste cose capitano anche in Inghilterra e Germania, ma lì non fanno subito processi sommari. Lo ripeto, bisogna dare il tempo a Benitez di far quadrare le idee con i fatti, e pazientare in questa prima stagione che per lo spagnolo potrebbe essere interlocutoria. Ho il Napoli nel cuore e spero che il tecnico arrivi il più lontano possibile»
Fonte: Corriere dello Sport
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