Ciro Ferrara, compagno di Diego Armando Maradona in quel Napoli degli scudetti e della Coppa Uefa, si racconta a Sportweek.
“Avevo 17 anni, Diego 24. Siamo cresciuti insieme, è vero che ero uno dei suoi prediletti. In me ha visto forse il figlio di una città, Napoli, alla quale ha legato la sua storia e della quale ha fatto la storia, insieme a quella del club. Siamo legati da un’amicizia che dura da trent’anni.
Diego ti faceva sentire parte di sé, della sua famiglia. Ti faceva capire quanto tenesse alla squadra ogni volta che scendeva in campo quasi non reggendosi in piedi, le caviglie gonfie, tormentate dai colpi ricevuti e dagli antidolorifici. In me ha visto una persona sincera, che non lo avrebbe mai abbandonato e che si sarebbe fatta a pezzi pur di aiutarlo. Il mio rammarico è questo, non averlo aiutato mentre si perdeva e si buttava via. Ma ero un ragazzino, non avevo la forza e l’autorità per dirgli: fermati finché sei in tempo”.
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