Sulla superstrada che va da Brindisi a Gallipoli incontri solo lunghe distese di ulivi al vento, ma nei pressi dei cavalcavia ti viene incontro enorme e sorridente la faccia di Ciro Ferrara che ti invita a Casarano per il match dell’anno: Italia-Ungheria Under 21. Tabelloni enormi, stile hollywoodiano, proprio come quelli dei cinepanettoni, segnalano l’evento ogni tot chilometri. Mai visto.
Un’idea, vincente a quanto sembra, del giovane e poliedrico presidente del Casarano, Ivan De Masi che da queste parti ha già fatto il sindaco e mille altre cose e che è riuscito a riempire lo stadio con almeno una settimana d’anticipo sulla partita. Così è nel profondo sud quando arrivano i giovani talenti azzurri. Un bagno di folla ad ogni allenamento, un tutto esaurito oggi al Capozza di Casarano, gremito nei suoi quattromila posti.
AFFETTO DA RICAMBIARE– «Tanto affetto, tanto calore vanno ricambiati con una vittoria», sostiene Ciro Ferrara al quale passione e attenzione degli sportivi salentini vengono in aiuto per sconfiggere l’unico problema che potrebbe condannare i suoi ragazzi a non vincere: la deconcentrazione. «E’ il pericolo numero uno – sottolinea Ferrara – non vorrei che dopo la vittoria in Turchia, che ci ha tolto un bel po’ di energie, fisiche e mentali, la squadra abbia un pericoloso rilassamento. Sto lavorando per questo, per tenere tutti ancora sulla corda. Non conta la nostra classifica, non conta la loro (noi primi a punteggio pieno, loro penultimi a zero punti – n.d.i.), conta portare a casa tre punti di fondamentale importanza».
A UN PASSO– Già, perché battere stasera i magiari equivarrebbe ad ipotecare seriamente il primato finale del gruppo 7 e l’automatica qualificazione ai play off. Ferrara annuncia qualche cambiamento. «Obbligato quello di Saponara, squalificato. In questi giorni ho provato Ragusa come esterno destro alto di centrocampo, è un ruolo che il ragazzo sa svolgere. Ho ancora qualche dubbio per Fausto Rossi, leggermente affaticato, poi vauterò le condizioni di tutti per fare le scelte definitive». Ferrara non rivela la formazione che però non dovrebbe discostarsi molto da questa: Bardi in porta, Santon (al rientro dopo l’esclusione di Istanbul) sulla destra e Crescenzi sulla sinistra; Caldirola e Capuano al centro della difesa nel consueto 4-4-2. A centrocampo Rossi (se non ce la fa Bertolacci, attesissimo dai tifosi salentini) e Marrone con Ragusa e Florenzi sulle fasce. In avanti torna Gabbiadini che affiancherà Destro, protagonista assoluto a Istanbul contro la Turchia. Magnifica doppietta per lui.
RITMI ALTI– La ricetta di Ferrara per vincere: «Ritmi alti per mettere in difficoltà l’Ungheria da subito, guai a prendere l’impegno sottogamba e occhio al loro attaccante Futacs che con la sua altezza può metterci in difficoltà. Io sono fiducioso, questo gruppo si sta comportando bene e credo che sotto la spinta del pubblico saprà farlo ancora una volta».
«MARIO ASPETTAMI»– Ha fatto finta di digerire l’esclusione di Istanbul con un aplomb già britannico, nonostante sia a Newcastle da poco e , come confessa lui stesso, «con l’inglese non riesco ancora ad andare d’accordo». Davide Santon oggi torna riavrà due fasce, quella destra del campo e quella da capitano. Si vede a un miglio che ha voglia di mangiarsi l’erba. «Sto cercando di ritrovare me stesso, non ho fretta ma allo stesso tempo devo cercare di giocare il più possibile. Balotelli? Siamo amici, gli faccio pubblicamente i complimenti per il partitone dell’altra sera e gli dico aspettami, spero di riavere anch’io e presto quella maglia azzurra».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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