E dunque, dov’erano rimasti? Stadio san Paolo, ma chi l’avrebbe mai detto che il fortino si sarebbe poi disintegrato? Un punto con il Genoa, uno solo, portandosi appresso (ora) i rimpianti che Federico Fernandez fatica a gestire, perché il Napoli ha dimostrato di non saper controllare, di non avere nelle corde la capacità di addormentare le partite: le deve giocare, correndo in avanti, tanto da dietro ha trovato Fernandez, che salva un gol su Konate’, che chiude bene quando c’è da farlo, che ha energia, autostima ed una rabbia dentro, quando ormai è passato pure l’effetto «Il primo tempo è andato bene ma dovevamo segnare ancora il Genoa non ha fatto molto ma conta sempre il risultato Dobbiamo lavorare di più»d’una doccia che non
ha portato via il veleno. «Noi queste partite dobbiamo chiuderle».
E allora, cos’è successo?
«Che abbiamo fatto un buon primo tempo, nel quale si sono create le situazioni per archiviarla. La differenza è tutta in questo dettaglio. Peccato, perché abbiamo creato e dovevamo sfruttarle. Il calcio a volte sa essere impietoso e ti punisce al di là dei propri demeriti: il Genoa ha giocato la propria partita ma a me non ha dato l’impressione di metterci in difficoltà. Però conta il risultato ed è andata male».
La ripresa è stata di fatica.
«Forse un po’ di stanchezza si è avvertita, forse ci è mancato qualcosina ma la sorte non ci è stata troppo amica: errori se ne commettono ed è successo pure a noi, ma il Genoa non ci aveva creato enormi problemi, non ricordo grandi opportunità dei nostri avversari. Sono stati bravi a segnare su quella punizione, complimenti a loro; però dispiace».
Il problema è quella incapacità di indietreggiare.
«Bisogna lavorare di più in questo senso, quando stiamo vincendo non dobbiamo accontentarci. E invece forse abbiamo pensato che sarebbe bastato poco per prenderci i tre punti. Il peso delle troppe partite ha avuto la sua incidenza, ci ha tolto energia; avessimo fatto il 2-0 quando ne avevamo avuto la possibilità ci sarebbe stato utile per controllare la situazione. A quel punto sì che sarebbe stato più agevole».
Il campionato in testa è una lotta Juventus-Roma e la Champions per voi passa dalla conquista dei preliminari.
«Noi non abbiamo mutato la nostra filosofia e questo pareggio lascia delusione ma non modifica le ambizioni: puntiamo sempre al secondo posto, la stagione è ancora molto lunga, ci sono un’infinità di partite, aspetteremo la Roma sul nostro campo per cercare di avvicinarla. Certo, avevamo in pugno una vittoria e ritrovarsi con due punti in meno, a poco più di cinque minuti dalla fine, non è piacevole. Però si riparte subito».
Manco il tempo di rifiatare.
«Bisognerà cambiare la testa, per provare a far meglio. Ci giochiamo la qualificazione, partendo dallo 0-0 di Swansea: ma non possiamo permetterci di sbagliare, come con il Genoa; in Europa League ed in gare del genere, dove il gol in trasferta vale il doppio, subirne uno rischia di diventare decisivo. Noi vogliamo proseguire la nostra avventura, sappiamo di avere la forza per poterlo fare; poi si ricomincerà a riflettere sulle possibilità di afferrare il secondo posto. Per noi non è finita»
Fonte: Corriere dello Sport
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