E chi se lo scorda quel 2 novembre 2011. Praticamente tre anni fa. È vero, non è stata una data memorabile per i tifosi del Napoli. Ma quel ko 3-2 in casa del Bayern Monaco fu un risultato pieno d’orgoglio. Gli azzurri furono sconfitti dalla squadra di Heynckes durante i gironi di Champions League. 3-1 dopo il primo tempo: fu Federico Fernandez, di testa, a segnare il gol della speranza. Poi nella ripresa ancora lui: ancora un salto in cielo, e quell’assalto finale che fece sognare un pari che non arrivò. Finì 3-2 e per il giovane difensore argentino fu una serata da non dimenticare. “È il mio ricordo più bello – confessa Fernandez a GianlucaDiMarzio.com – perchè una doppietta in Champions non si dimentica. Quei due gol in casa del Bayern Monaco e le due coppe Italia sono i ricordi che mi fanno emozionare quando penso a Napoli”.
Ha detto “a Napoli” Fernandez, e non “al Napoli”. Non riesce a dividere le due cose il nazionale argentino. E non si tratta del clima duro di Swansea, ma di qualcosa che nasce da dentro: “Questa è una città piccola, ma bella. È stato facile ambientarsi, mi sono sentito a mio agio da subito: nello Swansea ci sono due spagnoli e un ecuadoriano. Anche il tecnico in seconda è spagnolo. Mi hanno fatto sentire un po’ a casa”. Già, lo Swansea: la sfida con l’Arsenal alle porte e una sola vittoria nelle ultime otto partite. Tre sconfitte e tre pareggi: così così, ma la squadra deve migliorare in zona offensiva. Fernandez sta acquisendo sicurezza, e nella gara con l’Everton è stato eletto migliore in campo: “Il fatto è che qui il calcio è più veloce, anche rispetto alla Spagna. Non se ne parla molto, ma i campi in Premier League sono tutti perfetti: si può giocare in velocità ovunque e il livello è sempre alto. Serve la massima attenzione”. In Italia invece… “Più che altro il calcio è più lento e più tattico”.
Un passo in avanti nella carriera, ma uno indietro sotto il profilo umano. Fernandez non si scompone, ed anzi ammette di sentire un certo vuoto: “È la verità: io a Napoli stavo molto bene. Ho lasciato tantissimi amici, a cui sono affezionato. Mi manca tutto: che nostalgia se penso a una passeggiata in barca in Costiera Amalfitana. Prima potevo andarci quando volevo, ora… Però in estate ci torno sicuramente: questo è certo”. E allora perché andare via? “Io stavo bene e mi sentivo in crescita nel Napoli, soprattutto dopo l’ultimo anno, quello con Benitez. Poi è arrivata questa possibilità. Ci ho pensato attentamente, ho riflettuto. Non è stato facile: ho parlato con tutti, società e allenatore. Volevo capire bene prima di decidere. Poi abbiamo trovato una soluzione, giusta per tutti. Questa buona opportunità si doveva sfruttare. Volevo dire sì, e sono contento perché abbiamo scelto insieme. Un’occasione importante, per me e per il Napoli”.
Va bene, però tenere Fernandez con Koulibaly, più Albiol, non sarebbe stato affatto male. I tifosi non hanno preso bene la sua partenza. Anzi…“Non dico mai “il Napoli”, ma “Napoli”, perché squadra e città sono una cosa sola. Un posto fantastico, con gente meravigliosa. A Napoli ho il miglior ricordo della mia carriera, che porterò sempre nel cuore. I tifosi mi dicono “torna”, io li ringrazio per l’affetto e li saluto tutti. Auguro il meglio a questa squadra”. Non ci vive più, ma Fernandez ha già deciso la meta delle sue prossime vacanze: il tempo di raddrizzare il suo Swansea e lasciare per un po’ i nuvoloni del Galles.
Giovanni Scotto per gianlucadimarzio.com
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