« Sto imparando il calcio italiano. Qui, ogni partita è una battaglia. Ma ci abbiamo creduto fino alla fine ed è stato premiato il nostro carattere, la voglia di non mollare da parte di tutti, l’orgoglio »
Federico Fernandez alla sua terza partita da titolare in campionato. Un’altra l’aveva giocata in Champions League a Monaco di Baviera. Ma proprio lui ci teneva a non incassare la terza sconfitta esterna della stagione dopo quelle patite con il Chievo Verona e a Catania: « Nel primo tempo avevamo giocato meglio noi. Come possesso palla, nettamente superiore il Napoli. Non siamo stati bravi nel concludere l’azione ma stavamo governando senza problemi la partita ».
MARCATORE – Ha stazionato sul centro destra, alternandosi nella marcatura a Denis con Cannavaro. Ma proprio Denis, suo compagno in nazionale, è stato l’autore del gol del vantaggio bergamasco: « German è un grande attaccante. Forte fisicamente, abile sulle palle aeree, che non perdona sotto rete. E’ stato un duello difficile con lui. Poi è stato bravo nello sfruttare quella palla vagante in area e trafiggere De Sanctis. E a quel punto noi abbiamo dovuto recuperare la partita. Non meritavamo di perdere per quanto espresso fino a quel momento. E così abbiamo cominciato a giocare con più rabbia, con più determinazione, senza badare tanto al sodo ».
Fernandez sta cominciando ad entrare nel calcio italiano e lentamente sta mettendo a frutto i consigli che Mazzarri gli dà giorno dopo giorno: « Mi sono trovato bene a giocare al fianco di Cannavaro. Lui è prodigo di suggerimenti, non ti fa sentire mai a disagio, ti dà tanta tranquillità. Finchè sono rimasto in campo non abbiamo corso tanti pericoli. De Sanctis non è stato mai impegnato tranne che nell’occasione del gol e della traversa. Anche lui trasmette tanta serenità a chi gli sta davanti ».
COMPLIMENTI – Ma Fernandez elogia due suoi connazionali. Vuole dare meriti a chi è subentrato ed ha cambiato la partita, al di là del protagonista del gol che è stato il Matador: « Quando sono entrati Lavezzi e Santana il Napoli ha acquistato un’altra pericolosità. Non perché fossero più freschi, ma per la qualità delle giocate e per la pericolosità sulla trequarti. Il Pocho è bravissimo, sta attraversando uno splendido periodo di forma, gli manca solo il gol ma non è un problema. Il pari è stato ampiamente meritato».
L’argentino è dovuto uscire per far posto a Maggio. Mazzarri ha disposto la difesa a quattro proprio per schierare un Napoli a trazione anteriore: « Non è mai un problema quando in casi del genere bisogna pensare al bene della squadra. In quel momento c’era bisogno di cambiare tatticamente il modo di giocare edio ho capito subito le intenzioni del mister. Ma ho aspettato fino alla fine e sono rimasto sorpreso dal grande carattere dei miei compagni. Far gol nei secondi finali significa che si ha grande personalità. I punti di distacco in campionato non sono tanti. C’è tempo per recuperare. Ora bisogna pensare alla Juve, altra gara spigolosissima ma che vogliamo vincere».
Per Fernandez, l’impegno con il Manchester si è fatto sentire: « Non tanto nelle gambe quanto nella testa. Sul piano nervoso avevamo speso tanto martedì sera e con l’Atalanta qualcosa abbiamo pagato. Per fortuna è andata bene ed ora avremo due giorni per prepararci alla prossima sfida. Vogliamo battere la Juve ed accorciare le distanze dalla vetta della classifica».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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