Buoni rapporti? Di più, molto si più. Quella tra Napoli e Parma è un’amicizia antica. Forte come forte era il legame tra Ferlaino e Tanzi, patron di due club che da allora a oggi hanno cambiato tutto. Amici e per tre stagioni addirittura soci e proprietari dell’Avellino calcio, quei due signori che non avevano bisogno di star troppo a parlare: due parole e accordo fatto.
Il deus ex machina – Così fu anche quando il potentissimo De Mita li chiamò per il salvataggio della squadra irpina, squadra della sua terra e dei suoi sentimenti di tifoso, lacerata da dissidi interni e a un passo dal tracollo finanziario. Anzi, fu proprio allora, alla fine degli anni Ottanta, che l’amicizia tra Ferlaino e Tanzi si saldò. Con la benedizione del leader della Democrazia Cristiana, infatti, i patron del Napoli e del Parma costituirono una nuova società: la “Green Sport”. A Tanzi (già attivo in Campania con una società di costruzioni e con la Parmalat che negli anni del dopo-terremoto a Nusco aveva inaugurato un nuovo stabilimento) il 60 per cento della società e il resto a Ferlaino. Così, rifinanziato, l’Avellino si mise – almeno temporaneamente – la crisi alle spalle e continuò la sua avventura in serie B con un nuovo presidente: Pier Paolo Marino.
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