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Ferlaino: “Napoli, la fortuna è fondamentale: senza Sarri la situazione sarebbe diversa…”

L'ex presidente azzurro è stato inserito nella hall of fame del calcio italiano

Corrado Ferlaino, presidente del Napoli dei due scudetti, ha ricevuto un importante riconoscimento dalla FIGC. L’ex patron azzurro è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano. Sull’edizione odierna de Il Mattino possiamo leggere una lunga intervista a Ferlaino della quale vi riportiamo un estratto:

Il suo Napoli e questo Napoli: la città sogna a ventisei anni dal secondo e ultimo scudetto. «È legittimo l’entusiasmo perché la continuità di risultati della squadra di Sarri è impressionante. C’è una grande occasione per tornare al comando della classifica, però io ho imparato che bisogna sempre procedere con cautela: il calendario propone difficoltà per il Napoli come per la Juve. Ad esempio, dovremo anche noi affrontare il Bologna, anche se al San Paolo, non dimentichiamolo. Donadoni non mi sembrava un allenatore così bravo e invece sta facendo un ottimo lavoro».

Entra nella Hall of fame del calcio italiano a quasi trent’anni dal secondo e ultimo tricolore di Napoli: quanto è cambiato il calcio? «Non so dire se è peggiorato o migliorato, certamente è diverso. C’è un elemento che lo differenzia rispetto a quello dei miei tempi ed è l’afflusso di denaro. Ricordo due cifre della gestione del Napoli degli scudetti: incassavamo 20 miliardi di lire e ne spendevamo 35 soltanto in stipendi per i calciatori. Era difficile mantenere l’equilibrio finanziario, servivano grandi sacrifici. È bellissimo vedere oggi il Napoli lassù, a giocarsi lo scudetto. Ma c’è un’altra classifica che dovrebbe farci riflettere, quella degli incassi delle società, specie raffrontando i club italiani a quelli stranieri: è difficile mantenersi a certi livelli considerando i numeri di Real,  Barcellona, Bayern Monaco».

Il fatturato del Napoli è quasi un terzo di quello della Juve, eppure gli azzurri sono alla pari dei bianconeri in classifica, così come accadeva negli anni Ottanta, quando la forza di Maradona riuscì a sovvertire i rapporti economici e tecnici del calcio italiano: è lo stesso scenario? «Io spero che il Napoli, oggi come allora, riesca a continuare su questi altissimi livelli grazie alla forza di una squadra sospinta dallo strepitoso Higuain: è arrivato a 24 reti e ce ne sono undici di distacco tra lui e chi è al secondo posto nella classifica dei cannonieri. Higuain c’era un anno fa, questa squadra è formata per otto undicesimi da giocatori allenati da Benitez, eppure i risultati non sono gli stessi. Qual è la differenza? Sarri è stato abile a creare un gruppo armonico e compatto, in una parola vincente. E, ricordando che il Napoli stava per prendere altri allenatori, penso a quanto incida la fortuna nel calcio».

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