Da sempre è stato accostato al campionissimo del Chelsea e della nazionale inglese. Un esempio da imitare, un modello magari da superare. Ora Marek Hamsik lo avrà di fronte e cercherà di batterlo: nel match di Champions al San Paolo incrocerà Frank Lampard.
Hamsik, venticinque anni, è più giovane di otto, ha meno esperienza internazionale ma ancora ampi margini di miglioramento. Lampard è un simbolo del Chelsea e della nazionale, ha giocato europei e Mondiali. Simili ma non uguali. Più duttile Hamsik, capace di ricoprire ruoli diversi a centrocampo e in attacco, un punto di riferimento costante in posizione centrale l’inglese. Un punto in comune è la predisposizione per il gol: Hamsik lo cerca e lo trova con gli inserimenti, Lampard ha nel tiro da fuori la specialità migliore.
I numeri parlano per loro. Hamsik, al quinto anno di Napoli, in totale 201 presenze e 55 gol. Capitano e simbolo della nazionale slovacca, agli ultimi mondiali in Sudafrica eliminò l’Italia di Lippi e poi uscì agli ottavi contro l’Olanda. Lampard, undici anni di Chelsea, 524 presenze e 179 gol. Una lunghissima serie di trofei ma solo delusioni in Champions League, quella più grande fu la finale persa a Mosca ai calci di rigore contro il Manchster United. Non è andata molto meglio con l’Inghilterra, l’ultima delusione fu l’eliminazione ai mondiali d’Inghilterra agli ottavi contro la Germania, una sconfitta pesantissima.
Al San Paolo si ritrovano in un entusiasmante faccia a faccia, i due «cervelli» di Napoli e Chelsea. Hamsik ci pensa da giorni. «L’esame prima della Champions contro la Fiorentina è stato ampiamente superato. Ora sotto con il Chelsea, non vedo l’ora di giocare», ha scritto sul suo sito dopo il trionfo in campionato al «Franchi». «Siamo una squadra abituata a vincere, dobbiamo reagire e siamo determinati a passare i quarti di Champions League», il messaggio lanciato da Lampard in uno dei momenti più difficili della recente storia del Chelsea.
Tatticamente staordinari. Hamsik è il massimo per Mazzarri, riesce a mettere in pratica alla perfezione tutte le indicazioni del tecnico. Gioca a centrocampo e in attacco, dà un gran contributo in fase di non possesso e affianca Cavani e Lavezzi quando c’è da colpire. Soprattutto non spreca mai un pallone e fa sempre la giocata giusta. Lampard è un punto di riferimento fisso per i compagni, gioca un’infinità di palloni e riesce sempre a fare la cosa giusta. Quello che rende unico è la grande abilità nel tiro da fuori, appena vede la porta tira e fa molto male anche da lontano. Si confronteranno, si stringeranno la mano, forse si scambieranno la maglietta alla fine della partita. La Champions piacevolissima sorpresa per Hamsik, una vera e propria ossessione per Lampard.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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