Una scivolata annunciata, una sconfitta che conferma che si è chiuso un ciclo. L’Inter sfrutta tutte le sbandate della difesa azzurra con grande saggezza tattica. Gattuso sostiene di aver visto il miglior Napoli della sua gestione, io ho visto il Napoli che non c’è più, il Napoli dello sfascio totale. De Laurentiis sotto accusa? I tifosi lo fischiano, lo contestano. Non sono d’accordo perché va applaudito per quello che ha fatto fino a ieri e “processato” per gli errori commessi in questa deludente stagione. C’è chi alla vigilia della sfida di ieri al San Paolo si illudeva di poter ancora “sognare” il quarto posto; solo illusione perché occorrerà stringere i denti per tentare di agganciare il sesto posto oppure concentrare tutte le forze sulla Coppa Italia per non uscire dopo tanti anni dall’Europa. Sarebbe un vero peccato. E speriamo che De Laurentiis non cada nella trappola del mercato di riparazione, spendendo soldi all’estero per portare altri “bidoni”. Basta già quell’oggetto misterioso, quel fantasma di Lozano che continua a dimostrare i suoi limiti tecnici. Venga pure Lobotka, ma certamente non risolverà i problemi di una squadra da rifondare da zero, una squadra in cui si sente l’assoluta mancanza di un leader: Reina, Albiol e Hamisk sono stati i veri artefici dei successi del Napoli perché in campo e nello spogliatoio riuscivano a tenere il gruppo compatto e vincente. Gattuso ha cercato di dare una sterzata soprattutto dando alla squadra un’apprezzabile condizione fisica, ma non è stato sufficiente per contenere le furie nerazzurre. Le tre “scivolate” sono state certamente determinanti ma le considero conseguenze di una mancanza di concentrazione da parte degli azzurri, apparsi confusi a centrocampo e fuori fase in difesa. A Milik ho dato uno, per l’unica palla colpita nel corso dell’intero incontro, quella del gol dell’illusione. Generoso Insigne ma non è per niente convinto delle sue doti tecniche perché non ha più la necessaria tranquillità. Insomma è un Napoli da rifondare, ma con giocatori di qualità ed esperienza, non con giovani da valorizzare.
Fonte: Fedele sul Roma
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