Interviene a Marte Sport Live Enrico Fedele, della Fedele Management. Agente tra gli altri di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava ed ex ds del Parma, prossimo avversario degli azzurri in campionato, Fedele ci racconta interessanti aneddoti sull’asse Romagna-Napoli. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di IamNaples.it:
“Il trend degli anni ’90, quando il Parma comprava dal Napoli in crisi i suoi pezzi migliori, si è invertito e adesso in Romagna sono arrivati i vari Fideleff, Santacroce ecc mentre noi da loro abbiamo preso un certo Dzemaili. Il Parma è una squadra quadrata, con poca esperienza in avanti ma molta voglia di fare, con due centrali difensivi rocciosi ma non velocissimi e con un allenatore, nostra vecchia conoscenza, che ha dato la sua impronta al team. In ogni caso, facendo i meritati complimenti ai ducali, non penso che se il Napoli gioca da Napoli incontrerà difficoltà eccessive. Insigne? Dobbiamo trovargli spazio per farlo giocare, al di là dell’esordio con la Nazionale ieri sera, dove ha dimostrato la sua imprevedibilità in mondovisione, è un ragazzo che merita la fiducia: è uno dei pochi giocatori capaci di saltare l’uomo, in A non ci sono tanti difensori rapidi e lui può creare sempre superiorità numerica, come Lavezzi, anche se ha caratteristiche diverse dal Pocho. L’argentino è più potente di Lorenzo, ma, anche se in modi diversi, proprio come lui Insigne riesce a dare quel pizzico di imprevedibilità che tanto serve ad una squadra come la nostra. Anche Pandev ha grande inventiva, ma lui è più rifinitore, non è uno che salta l’uomo. Giovinco? E’ simile a Lorenzo, hanno entrambi grandissime qualità, Lorenzo è 5 anni più giovane: tecnicamente Giovinco ha più fantasia, mentre Lorenzo vede più la porta. Turnover in Europa League? Sì ma senza esagerare, ricordiamoci le esperienze passate. Un aneddoto simpatico quando ero ds del Parma? Un pareggio 2-2 l’anno della prima retrocessione e un 3-0 per “noi” ducali, una partita che non riuscì a vedere per intero tanto grande fu la mia tristezza. Anche Fabio Cannavaro, nel ’98, decise di non giocare contro il Napoli piuttosto che assistere al Napoli che retrocedeva in B. Paolo Cannavaro, a 18 anni, rimase senza contratto: potevamo accaparrarlo a parametro 0, ma non volevo fare un torto agli azzurri. Questo è per dirvi che, anche se si è professionisti, quando c’è di mezzo il cuore soldi, interessi e lavoro vengono dopo.”
La Redazione
M.P.
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