San Paolo, poco dopo le 9,15 del mattino. Davanti allo stadio c’è un siparietto organizzato da un gruppo di ragazzi di Cicciano: alzano la Champions League di cartone, un manico ciascuno, al cospetto di un altro centinaio di tifosi curiosi. Applausi, urla, cori. Alfredo, uno del gruppo, pronuncia un paio di frasi di circostanza, gli altri ascoltano quasi in un clima di solennità. Loro, giurano, i biglietti sono riusciti a prenderli. «Ma non li mostriamo, per scaramanzia». Non è vero: hanno paura. Temono che quell’oggetto del desiderio, più prezioso dell’oro, possa dileguarsi sotto i loro occhi.
Alle loro spalle, inesorabile, monta la rabbia. Solo in mille e ottocento, dopo una attesa che per molti è iniziata il giorno prima, sono riusciti a mettere le mani su uno dei biglietti per lo Stamford Brigde. In un’ora e mezza, dalle 8, è andata esaurita l’intera scorta messa a disposizione del Napoli dal Chelsea. Un assalto, con autentiche scene di panico. Nella folla dei disperati, degli oltre tremila e cinquecento tifosi che invece si sono messi in fila inutilmente sperando in chissà quale moltiplicazione improvvisa delle scorte di tagliandi, c’è chi grida allo scandalo, chi contro il Napoli e chi denuncia le minacce subite. Il popolo di quelli rimasti a bocca asciutta si affida alle mail, ai post di Facebook (come quello di Ultràmici) ai siti dei tifosi per scaricare la propria rabbia, per manifestare la propria delusione, per denunciare i disagi. E accusare il club azzurro di disorganizzazione. Più di cento poliziotti, guidati dal primo dirigente Luigi Peluso del commissariato di Fuorigrotta, tengono a bada i più facinorosi. Lo fanno mostrando e agitando il manganello contro i più furbi, quelli che accendono gli animi cercando di passare davanti, di bypassare la coda, e che si accalcano sulla recinzione dello stadio. Momenti di tensione, dalle 7,30 in poi, a ridosso dell’apertura dei quattro botteghini dinnanzi alla curva B. Quando qualche gruppetto organizzato ha cercato (riuscendoci, raccontano) di prendere il sopravvento su tutti gli altri, su quelli in fila in maniera ordinata per tutta la notte, tra birre, crocchè, pizze e cornetti.
Il servizio d’ordine della Questura e del Napoli (che ha mobilitato 200 steward con 50 in azione nella notte) ha arginato l’assalto, tra tensioni, scintille, proteste e una incredibile ressa. La presenza di molti facinorosi ha imposto un servizio d’ordine di solito riservato alla delinquenza organizzata. Per l’assalto dei tifosi, in tilt il quartiere e la facoltà di Ingegneria. Infuriato il presidente della X Municipalità: «Non è possibile bloccare un intero quartiere persino per la vendita dei biglietti. Chiederemo al sindaco e al Napoli un impegno per evitare che si ripetano questi disagi», ha spiegato Giorgio De Francesco. Gli agenti sono dovuti intervenire più volte per sedare principi di rissa. In un clima di grandissimo nervosismo.
I bagarini, poi, sono spuntati con discrezione. Nulla a che vedere rispetto al passato, probabilmente si tratta di qualcuno che è riuscito a comprare il biglietto e poi ha pensato di rivenderlo subito. A 400 euro, ovvero più di sei volte il prezzo iniziale (fissato a 62 euro).
Per chi ha pensato di andare a Londra comprando il biglietto sul sito della Lottomatica non è andata certo meglio: qualcosa, anzi molto più di qualcosa, non ha funzionato. E ha trasformato la voglia di Chelsea in rabbia e delusione. «Non è colpa nostra – spiega un portavoce della Lottomatica – i biglietti erano pochissimi rispetto all’incredibile mole di contatti. Il sistema è andato in tilt, si è impallato». La vendita si è paralizzata per molte ore. Tant’è che alle 19,04 erano persino incredibilmente disponibili online ancora quattro tagliandi, avanzati dal caos della giornate e venduti pochi minuti dopo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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