Sliding doors: di qua il Napoli, di là (invece) la Roma; e – in mezzo – avvolto nei propri pensieri, a meditare sulla scelta, Rafael Cabral Barbosa (23). La porta che scorre, si apre veloce, t’induce e anzi ti obbliga a fare in fretta, per non restare impigliato, per non ritrovarsi fuori: «E allora sì». Sliding doors: la scelta è fatta e ora s’aspetta che la fumata azzurra possa diventare ufficiale, però il cerchio s’è chiuso e la porta pure, definitivamente, con gerarchie già decise. Rafael Cabral Barbosa ha smesso di riflettere, s’è passato le mani tra i capelli e poi sulla propria coscienza ed ha spinto il Santos a piegarsi: il Napoli significa la Champions, una vetrina internazionale da osservare dalla panca, vabbè, però alle spalle di De Sanctis, al quale si può tentare di strappare il mestiere.
OH BRASIL – L’ultima uscita è quella che sancisce un affare (quasi) annunciato e gli spifferi brasiliani spingono a ritenere archiviata la seconda pratica d’un calciomercato già scoppiettante: Rafael Cabral Barbosa è del Napoli, i cinque milioni offerti da De Laurentiis vanno ovviamente al Santos e a quel ragazzotto che ha fisico e curriculum di tutto rispetto viene invece riconosciuto un quinquennale e la possibilità di mettersi in discussione e crescere in uno dei campionati più affascinanti del Mondo. Rafael, quindi: che per un paio di settimane ha preferito fare calcoli (umanamente indiscutibili) su ciò che gli prospettava il destino: a Roma, nel contesto d’un progetto di rilievo e in un club d’alto profilo e con ambizioni, avrebbe avuto una porta tutta per sé, soltanto per sé; e però a Napoli, dove s’avverte profumo di Champions, c’è da fare anticamera, certo, ma….. Mica facile, sino a ieri mattina, più o meno le dodici e trenta, quando al Santos è arrivato l’ok di Rafael e al Napoli è giunta la mail della società brasiliana: si preparino i contratti, alle cifre stabilite.
VAMOS – Ma mica è finita, señoras y señores: perché ora parte la missione (im)possibile che dovrà condurre alla Real casa per ottenere José Maria Callejon (23), ritenuto già principino azzurro dall’etere madrileno e invece ancora distante (ma poco). I rapporti più che cordiali con il manager del calciatore – Quilon, lo stesso di Benitez – accorciano sensibilmente le distanze e rappresentano un vantaggio consistente: però bisogna accomodarsi, entrare nello specifico, stabilire le cifre. Il gradimento del tecnico è stato reso pubblico nei giorni scorsi («calciatore interessante»), la conclusione favorevole della trattativa avrà bisogno di un periodo di gestazione non considerevole.
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